Adriano Galliani, imprenditore e amministratore del Calcio Monza, è tra gli otto candidati che si contenderanno il seggio al Senato rimasto vacante dopo la scomparsa di Silvio Berlusconi. L’esponente di Forza Italia è appoggiato anche dagli altri partiti di centrodestra: Fratelli d’Italia, Lega e Noi Moderati.
Adriano Galliani candidato per la Brianza: la situazione economica
Le elezioni di domenica 22 e lunedì 23 per Forza Italia hanno un significato simbolico oltre che politico: con che spirito affronta questa campagna elettorale? Se sarà eletto con che spirito tornerà in Senato?
«Con spirito di umiltà, con il pensiero al presidente Berlusconi unito all’onore di occupare quello che era il suo seggio, con profonda gratitudine nei confronti dei partiti di centrodestra che hanno voluto la mia candidatura e soprattutto degli elettori di Monza e della Brianza che hanno scelto di darmi il loro voto. Non li deluderò, perché la Brianza è la mia terra, la terra che amo e che conosco a fondo».
La situazione economica è ancora complessa: con quali azioni il Governo potrebbe sostenere il tessuto imprenditoriale brianzolo?
«Il tessuto economico della Brianza si basa sulla laboriosità e sullo spirito di iniziativa caratteristiche della nostra gente. È fatto soprattutto di piccole e medie imprese che, nell’industria, nel commercio, nell’artigianato, nell’agricoltura costituiscono vere e proprie eccellenze in grado di competere e di vincere sui mercati internazionali. Dobbiamo renderle ancora più competitive riducendo il carico fiscale, tagliando il costo del lavoro, ovviamente senza penalizzare i dipendenti, eliminando la burocrazia, rendendo la giustizia veloce ed efficiente, potenziando le infrastrutture e i collegamenti. In una parola mettendole alla pari con i concorrenti europei».
Adriano Galliani candidato per la Brianza: le famiglie e gli aumenti
Le famiglie, sempre più in difficoltà a causa dell’inflazione, temono altri aumenti pesanti delle bollette energetiche: in che modo potrebbero essere supportate?
«Credo che i provvedimenti presi lo scorso anno per proteggere famiglie e imprese da aumenti eccessivi in bolletta abbiano funzionato, sia per quanto riguarda la diversificazione delle fonti di approvvigionamento riducendo la dipendenza dal gas russo, sia perché lo Stato si è fatto carico, almeno nei momenti più difficili, di calmierare i prezzi. Non posso negare che il protrarsi del conflitto in Ucraina e la nuova crisi in Medio Oriente potrebbero provocare una nuova emergenza prezzi. In questo caso varrà quello che abbiamo detto e mantenuto l’anno scorso: non permetteremo che le famiglie italiane siano costrette a scegliere fra fare la spesa e pagare la bolletta».
Adriano Galliani candidato per la Brianza: Pedemontana
Il completamento di Pedemontana è tra le opere più contrastate dal territorio: qual è la sua posizione?
«Credo sia sbagliato ridurre il problema solo alla Pedemontana. La congestione della mobilità è un problema molto grave, sia sotto il profilo dei costi per le imprese, sia per la tutela dell’ambiente, sia per la qualità della vita delle persone. Lo si risolve con un complesso di interventi che riguardano sia gli spostamenti su gomma che su ferro, sia il trasporto pubblico che quello privato, sia la rete stradale che ferroviaria, guardando ai collegamenti con Milano e a quelli con l’Europa. È molto importante che il Governo abbia appena stanziato 90 milioni di euro per riqualificare la metrotramvia Milano-Limbiate, un mezzo importantissimo per alleggerire il traffico privato. La Pedemontana è un aspetto di questo complesso di interventi e per tanto deve integrarsi con il territorio».
Adriano Galliani candidato per la Brianza: la medicina territoriale
Il potenziamento della medicina territoriale è un’esigenza diffusa: come si possono affrontare i problemi della sanità, la mancanza di medici di famiglia e di infermieri, la loro fuga all’estero?
«Il Governo nella manovra appena varata ha aumentato di tre miliardi di euro le risorse del Fondo sanitario. Serviranno proprio a pagare meglio medici e infermieri e, in particolare, a detassare gli straordinari e gli incentivi legati alla riduzione delle liste d’attesa che in alcuni casi sono un’autentica vergogna. Purtroppo il Paese sconta la carenza di medici tanto è vero che dobbiamo farne venire molti dall’estero. È la conseguenza di una poco saggia politica di numero chiuso nell’accesso alle facoltà universitarie: il Governo ha cambiato le regole, ma purtroppo per formare nuovo personale ci vogliono molti anni. Le risorse stanziate sono un segnale agli operatori sanitari: comprendiamo e apprezziamo i vostri sacrifici, non abbiamo dimenticato quello che avete fatto nel periodo del covid-19 vogliamo venire incontro alle vostre giuste esigenze e a quelle dei pazienti».