Hanno provato a convincere i brianzoli a votare per loro i sette candidati che lunedì hanno partecipato al dibattito organizzato dalla Rai, l’unico dall’inizio della campagna elettorale per le suppletive di domenica 22 e lunedì 23 ottobre. All’appello non ha risposto l’azzurro Adriano Galliani (impegnato in tour in Brianza) che tenterà di conquistare il seggio che è stato di Silvio Berlusconi.
Elezioni suppletive, il confronto in tv: Cappato su Galliani
La sua mancata adesione è stata stigmatizzata da Marco Cappato secondo cui è segno di «disprezzo delle regole del dibattito democratico». Proprio Cappato ha aperto il confronto su sanità, lavoro, scuola, infrastrutture e tutela dell’ambiente: se verrà eletto, ha affermato, porterà in Parlamento le sue «battaglie sulla salute» e sul diritto di ciascuno di decidere le cure «fino alla fine della vita».
Elezioni suppletive, il confronto in tv: la sanità
Gli altri contendenti hanno spostato il tiro sull’organizzazione del sistema sanitario: la collaborazione tra pubblico e privato, secondo Andrea Brenna di Democrazia e Sussidiarietà, è indispensabile per tagliare le code mentre per Giovanna Capelli di Unione Popolare è necessario finanziare la sanità pubblica con risorse pari al 9% del pil e invertire la direzione lombarda che «drena risorse al pubblico in favore del privato». Daniele Giovanardi di Democrazia Sovrana Popolare è convinto che se la politica accoglierà le linee dettate da «big pharma» verranno annullati «duemila anni di medicina». Domenico Di Modugno del Partito comunista ha criticato sai i tagli sia i test di ingresso alle facoltà di medicina, Cateno De Luca di Sud chiama Nord ha auspicato una «sanità depoliticizzata» in cui le nomine dei dirigenti di ospedali e asl «non seguano logiche clientelari che mortificano il merito» e Lillo Massimiliano Musso di Forza del popolo ha puntato sulla cancellazione dell’obbligo vaccinale e la fine della «commistione tra pubblico e privato».
Elezioni suppletive, il confronto in tv: la scuola
A suo parere la scuola dovrebbe essere «pubblica e libera dalla politica» e i libri dovrebbero essere a carico dello Stato. In campo economico ha propugnato la rinazionalizzazione dei servizi e delle industrie sensibili, l’abolizione dei pedaggi autostradali, la cancellazione delle concessioni.
Brenna ha invocato un collegamento più stretto tra la scuola e le imprese, la riduzione della pressione fiscale, l’alleggerimento della burocrazia, il completamento della Pedemontana accompagnato da adeguate compensazioni.
Elezioni suppletive, il confronto in tv: le priorità dei candidati
Tra le priorità di Cappato spiccano il potenziamento dei servizi per la salute mentale, la battaglia per il salario minimo, la riduzione delle tasse sul lavoro, il coinvolgimento dei brianzoli attraverso i referendum nella realizzazione di nuove infrastrutture, provvedimenti per ridurre l’ingolfamento del Tribunale e il sovraffollamento del carcere.
In Senato la Capelli si batterebbe per l’aumento degli stipendi degli insegnanti, l’abolizione dell’alternanza scuola-lavoro, per salari minimi di 10 euro l’ora collegati all’inflazione, per il blocco di Pedemontana, per la lotta alla violenza sulle donne.
Le azioni a tutela dell’ambiente, per Giovanardi, dovrebbero tenere conto delle indicazioni di scienziati come Carlo Rubbia più che delle parole di Greta Thunberg. Ritiene, inoltre, necessario operare per la pace in Ucraina e tra Israele e Palestina «senza tifo da stadio».
Secondo De Luca lo Stato non dovrebbe «tartassare» chi produce ricchezza e lavoro mentre i comuni non dovrebbero sanare i bilanci con le multe nelle ztl e dovrebbero compensare con «nuovo verde ogni metro di asfalto» realizzato.
Per Di Modugno va respinta la direttiva europea Bolkenstein che penalizzerebbe le micro imprese e vanno rafforzate le tutele lavoratori dipendenti e autonomi.