Digiuneranno a turno per due settimane per tentare di convincere il ministro della Giustizia Carlo Nordio ad autorizzare i candidati alle elezioni suppletive di ottobre a partecipare a un dibattito elettorale in carcere. La singolare staffetta, a cui hanno aderito esponenti dell’associazione per l’iniziativa radicale Myriam Cazzavillan, di Nessuno tocchi Caino, dell’associazione Enzo Tortora, di +Europa, Socialisti, Pd, Radicali, il portavoce della sinagoga Beth Shlomo e singoli cittadini, partirà sabato 23 e proseguirà fino al 7 ottobre.
Elezioni suppletive: hanno aderito Marco Cappato e Domenico Di Modugno
L’idea del confronto all’interno di via Sanquirico è nata in seguito a una visita effettuata nella struttura da una delegazione alcune settimane fa: il suggerimento è stato condiviso dalla direttrice Cosima Buccoliero che, tramite una lettera, l’ha girato al ministero chiedendo, però, il rispetto della par condicio.
Tra gli sfidanti in corsa il 22 e 23 ottobre hanno finora raccolto l’appello Marco Cappato e Domenico Di Modugno del Partito comunista. Da Roma, invece, non è arrivata alcuna risposta e, commentano i promotori dell’iniziativa, man mano che i giorni passano diventa sempre più difficile avere i tempi burocratici per organizzare l’appuntamento e incastrarlo tra gli impegni dei candidati.
«È proprio in luoghi come le carceri, in cui ogni singolo provvedimento legislativo può influire sulle condizioni di libertà, che dovrebbero prioritariamente tenersi i dibattiti elettorali» commentano alcuni dei partecipanti alla staffetta.