Omicidio dell’ambasciatore Attanasio: ergastolo per i sei imputati

Ergastolo per i sei uomini a processo per la morte dell’ambasciatore Luca Attanasio di Limbiate. La famiglia si era opposta alla pena di morte.
Luca Attanasio, limbiatese, è stato ucciso in un agguato in Congo il 22 febbraio 2021

Condannati all’ergastolo: così ha deciso il tribunale militare del Congo nei confronti dei sei uomini finiti a processo per l’agguato in cui aveva perso la vita l’ambasciatore Luca Attanasio di Limbiate. Il processo, nel tendone allestito nella prigione militare di “La Gombe” a Kinshasa era iniziato nel mese di ottobre.

Omicidio di Luca Attanasio: la Procura militare aveva chiesto la pena di morte, l’opposizione della vedova e della famiglia

La Procura militare aveva chiesto la pena di morte per le sei persone che il 22 febbraio 2021, nei pressi del Parco Virunga, avevano teso un agguato mortale all’ambasciatore Attanasio.

Con lui avevano perso la vita anche il carabiniere Vittorio Iacovacci e Mustapha Milombo, autista del World Food Programme.

Dopo la richiesta della pena di morte, tuttavia, proprio dall’Italia era partita la richiesta di evitare di aggiungere violenza alla violenza. A dare battaglia per salvare la vita ai sei attentatori c’era in particolare Zakia Seddiki, vedova Attanasio, con la “Fondazione Mama Sofia” da loro creata e con tutta la famiglia Attanasio.

Omicidio di Luca Attanasio: “Era un uomo buono, assolutamente contro la pena di morte”

Si sono battuti a ogni livello istituzionale, cercando di non lasciare nulla di intentato. Tra le iniziative anche una petizione online sulla nota piattaforma Change.org che ha raggiunto quasi 25mila firme.

Luca era un uomo buono – spiegava la vedova – mosso da profonde motivazioni umanitarie e di elevatissimi ideali ed era assolutamente contro la pena di morte. Ne avevamo parlato spesso e desidero testimoniarlo ora, di fronte a questa richiesta di condanna alla pena capitale. Chiediamo al Ministero degli Affari Esteri, che era la sua casa, e all’Ambasciata d’Italia a Kinshasa, parte civile nel processo, di trasmettere a chi dovrà emettere il giudizio, questo nostro desiderio, questo nostro appello. Luca avrebbe voluto proprio questo. Per onorare la memoria di Luca è giusto promuovere quegli ideali di amore per l’umanità a cui si è sempre ispirato”.