Una scritta che ha lasciato indignati gli studenti e la dirigente del liceo Zucchi di Monza: “Turetta salvaci tu“, realizzata con spray nero e uno stencil inneggiando al ragazzo accusato di avere ucciso la ex fidanzata Giulia Cecchettin. È comparsa misteriosamente mercoledì mattina nel bagno femminile situato nei pressi dell’ingresso dell’istituto monzese ed è stata subito cancellata. Solo il giorno precedente la scoperta (che è stata mercoledì mattina), il martedì pomeriggio proprio gli studenti erano impegnati ad allestire la mostra “Filo rosso” collegata alla violenza nei confronti delle donne.
Monza: nel bagno dello Zucchi la scritta che indigna il liceo e gli studenti, l’ipotesi di un esterno entrato durante l’allestimento di una mostra
«Quando i collaboratori mi hanno avvisato di questa scritta – commenta Rosalia Natalizi Baldi, dirigente del liceo – sono rimasta senza parole. C’è stato un confronto immediato non solo con i docenti ma anche con i rappresentanti d’istituto, per cercare di capire come fosse stato possibile questo atto. Ragionando sulla tempistica ipotizziamo che sia stato un estraneo l’autore, visto che martedì pomeriggio la scuola era aperta e c’era un via via di studenti intenti a realizzare l’allestimento della mostra e, noi docenti eravamo impegnati in un collegio».
Una scritta che però ha creato molto rumore tra i ragazzi, che tanto si stanno impegnando su un tema complesso e delicato sempre più tristemente noto visti i recenti fatti di cronaca.
Monza, la dirigente dello Zucchi: «Vorrei sapere chi è stato, poterlo guardare negli occhi. La mia porta è sempre aperta»
«Proprio in queste settimane stiamo lavorando sul tema della violenza nei confronti delle donne – continua la dirigente – Oltre alla nostra mostra, la prossima settimana avremo un incontro con la psicologa della scuola aperto ai ragazzi e gli stessi rappresentanti mi hanno chiesto di poter organizzare un’assemblea con i compagni per riflettere, capire e ragionare su questo fenomeno. Il gesto, che ha creato scalpore e indignazione nella scuola, sembra frutto di un soggetto che vuole mettersi in mostra, un segno eclatante, di certo un gesto premeditato. Vorrei sapere chi è stato, poterlo guardare negli occhi e capire perché lo ha fatto. La mia porta per i ragazzi è sempre stata aperta e lo sarà sempre, devono sapere che c’è un adulto a cui si possono rivolgere se ne sentono il bisogno. Quel che continueremo a fare è parlare con loro, ascoltarli e proseguiremo negli interventi con professionisti per aiutarli a crescere consapevoli nel rispetto degli altri».
Monza, il sindaco Paolo Pilotto: «Facciamo tanto, ma purtroppo ci sono gli stolti»
È intervenuto anche il sindaco Paolo Pilotto, già vicepreside del liceo Zucchi: «La nostra è una città in cui si collabora con le scuole, con le associazioni, con la Questura e con il progetto Zeus proprio per supportare le donne. Facciamo tanto per tanti, ma purtroppo ci sono gli stolti. Monza non è questo lavoriamo insieme con le persone, solo così si costruisce».