Dei jeans “con un difetto alla cerniera” e “una maglietta blu”. O “un semplice tubino nero”. O, ancora, “un tailleur grigio, camicia bianca”. Abiti qualunque, persone qualunque. Donne. Tutte con un terribile destino: l’abuso, la violenza. Sono diciassette le storie, vere, raccontate in cinque lingue, della mostra “Com’eri vestita?” allestita in Prefettura, a Monza, in via Montevecchia, in collaborazione con
l’associazione ‘Libere Sinergie’ di Milano e visitabile (o comunque visibile, posta di fronte all’ufficio passaporti, decisamente frequentato) gratuitamente per le prossime due settimane.
La mostra “Com’eri vestita?”: progetto di sensibilizzazione a Monza
Un progetto che ha l’obiettivo di sensibilizzare sul fenomeno della violenza di genere, raccontando alcune storie di abusi attraverso l’esposizione di capi di vestiario che rappresentano fedelmente l’abbigliamento indossato dalla vittima al momento della violenza subita. Una rassegna itinerante, che dopo la Villa Reale, nel fine settimana, è stata accolta dalla Prefettura, che “Libere Sinergie” porta in giro per l’Italia.
A “vestire” diciassette manichini donati da una azienda monzese, ci hanno pensato i dipendenti della stessa Prefettura, nei fine settimana e dopo il lavoro: hanno cercato abiti il più possibile corrispondenti ai racconti delle vittime, ovviamente anonime come le loro rappresentazioni. “Vestite così se la sono cercata” è la frase ricorrente: “ma con questa mostra vogliamo estirpare quel vecchio retaggio – dice il prefetto Patrizia Palmisani – dire che l’abito non c’entra nulla. Sono orgogliosa di ospitare un’idea vincente – aggiunge – completamente allestita “in house”, con nostro personale, che ringrazio”.
La Prefettura ha promosso anche un progetto sulla tematica della violenza si genere per le scuole
Oltre alla mostra la Prefettura ha promosso, insieme all’Ufficio Scolastico territoriale e alle Istituzioni delle rete territoriale ‘Artemide’, un progetto di sensibilizzazione sul tema della violenza di genere rivolto ai giovani della Provincia che ha preso le mosse dall’esperienza del tavolo prefettizio per il contrasto del fenomeno del disagio giovanile.
A tutti gli istituti secondari di secondo grado e i centri di formazione professionale della Provincia è stata data la possibilità di ricevere la visita di operatori delle Forze di polizia, della sanità e dei centri antiviolenza, che incontreranno gli studenti e si confronteranno con loro sulla tematica della violenza di genere. Quindici gli istituti monzesi e della provincia che hanno aderiti all’iniziativa, che si svilupperà per tre settimane a partire dal 20 novembre, con 21 incontri che consentiranno di raggiungere circa 1.500 studenti.
Prefettura: gli istituti scolastici coinvolti nel progetto
Ecco gli istituti coinvolti e le date degli incontri: ‘M.K. Gandhi’ di Besana Brianza 20 novembre; 4 dicembre; ‘V. Floriani’ di Vimercate 21 novembre; ‘Parini’ di Seregno 22 novembre; ‘M. Bianchi’ di Monza 23 novembre; ‘E. Ferrari’ di Monza 24 novembre; ‘A. Modigliani’ di Giussano 25 novembre; ‘G. Meroni’ di Lissone 27 novembre; ‘E. Morante’ di Limbiate 28 novembre (x2); ‘P. Hensemberger’ di Monza 29 novembre; ‘S. Pertini’ di Seregno 29 novembre (x2); ‘M.L. King’ di Muggiò 30 novembre (x2); ‘G. Terragni’ di Meda 30 novembre (x2); ‘M. Bassi’ di Seregno 1 dicembre; ‘G. Marconi’ di Concorezzo 1 dicembre (x2); ‘L. Milani’ di Meda 7 dicembre).