Pedemontana: altre mille firme contro la Milano-Meda a pagamento

Altre mille firme raccolte in due settimane dall'iniziativa del Pd contro il pedaggiamento della Milano-Meda previsto con Pedemontana.
Milano Meda ponte 26
Milano Meda ponte 26

Altre mille firme raccolte in due settimane contro il pedaggiamento della Milano-Meda previsto con Pedemontana. Lo fanno sapere i promotori della protesta Gigi Ponti e i circoli PD della Valle del Seveso che il 4 marzo, in occasione di una mobilitazione davanti a Regione Lombardia, avevano depositato in consiglio regionale le prime 6.147 adesioni alla protesta.

«È una questione di equità verso il territorio – spiega Ponti – perché i cittadini non possono pagare 2 volte un’infrastruttura da sempre gratuita per sostenere Pedemontana, peraltro già largamente finanziata con fondi pubblici».

Pedemontana: altre mille firme contro la Milano-Meda a pagamento, rischio collasso della viabilità locale

I segretari dei circoli Pd della Valle del Seveso in particolare insistono sulla previsione del rischio collasso per la viabilità ordinaria: «Penalizzare un territorio come la Brianza e tutto il Nord milanese con pedaggi che pesano sulle economie delle aziende e sui redditi delle persone è un atteggiamento miope. Soprattutto optare per il pedaggio della B2 è una scelta che denuncia la totale inconsapevolezza di come il pedaggio andrà a congestionare ulteriormente la viabilità ordinaria, già oggi fortemente sotto stress e che dimostra come Regione opti per valutazioni di costo e non di valore».

Pedemontana: altre mille firme contro la Milano-Meda a pagamento, l’impegno di Ponti e del Pd

La protesta vede un fronte unito di sindaci della tratta e il presidente della Provincia MB al fianco dei pendolari brianzoli.

«Siamo convinti che istituire il pagamento sulla Milano-Meda sia una scelta essenzialmente politica della maggioranza di centrodestra che vuole imporre una nuova tassa ai brianzoli e ai comaschi. Proprio per questo, depositeremo al protocollo regionale ogni mille nuove firme che raccoglieremo, indirizzandole al Presidente del Consiglio regionale Federico Romani e al Presidente di Regione Attilio Fontana. Andremo avanti fino a quando le istanze dei cittadini verranno finalmente ascoltate», conclude Ponti.

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