Pedemontana a Lesmo: mille giorni di cantiere, ecco come sarà

I vertici della società in assemblea con i cittadini. Il direttore Fusco: «Noi la facciamo, non l'abbiamo proposta»
L'assemblea su Pedemontana a Lesmo
L’assemblea su Pedemontana a Lesmo

«Noi siamo a valle di questo processo, il nostro dovere è realizzare Pedemontana, non farla morire. Noi non ve l’abbiamo proposta». Come dire, se c’è qualcosa che non va, parlatene o con la Regione – che è proprietaria oramai dell’80 per cento del pacchetto autostradale – oppure con i sindaci con cui sono aperti i tavoli. Parole e musica di Sabatino Fusco, direttore generale di Pedemontana che mercoledì sera è stato, alla fine, il vero protagonista, silenzioso ma non troppo, dell’incontro organizzato in sala consiliare a Lesmo nell’ambito degli appuntamenti che Apl Spa ha fissato sul territorio per illustrare ai cittadini l’avanzare dei lavori. Con lui Paolo Simonetta, direttore tecnico, Andrea Monguzzi, project manager, Pietro Nobili, direttore dei lavori e i responsabili di tratta C e ufficio espropri. Su quest’ultimo tema, il sindaco di Lesmo, Sara Dossola ha confermato che a breve saranno messi a disposizione degli espropriati spazi in comune e tempi (di Pedemontana) per incontri riservati.

Pedemontana a Lesmo: tre anni di lavori

Sul fronte dei lavori, come già annunciato, il cantiere della tratta C (1 miliardo di euro il costo) secondo Apl avrà una durata di circa mille giorni (più o meno tre anni) e vedrà la realizzazione dell’opera prevalentemente in trincea e galleria, con alcune eccezioni dovute all’attraversamento del Lambro e di pochi altri corsi d’acqua che si snodano lungo la tratta. Tre corsie per senso di marcia, iniziando dall’interconnessione con la Sp35 a Bovisio Masciago, proseguendo verso Desio in direzione Vimercate. In tutto si tratta di 16,6 chilometri di lunghezza al 97 per cento sotto il livello stradale. Pedemontana passerà sotto la Ss36 dove sarà realizzato un maxi svincolo, e proseguirà verso Macherio e Arcore (dove sarà realizzata la galleria Arcore 0 in direzione interconnessione con la A51)  per poi arrivare alle due gallerie – Lesmo 1 e Lesmo 2 – che toccheranno il territorio cittadino. Il project manager Monguzzi ha delineato le principali criticità, ossia il superamento del Lambro e le opere che riguardano le esistenti linee ferroviarie (Monza – Molteno – Oggiono con la chiusura delle stazioni di Macherio, Canonica, Lesmo con alternativo servizio navetta per i pendolari) di cui si discuterà in un incontro già fissato con Rfi nelle prossime settimane. Per quanto riguarda la rotatoria Yamaha, sarà realizzata durante il cantiere una nuova rotatoria provvisoria (l’ipotesi di avvio lavori è gennaio 2026) che servirà a gestire anche il traffico in entrata e uscita dal cantiere. Poi sarà ripristinata la precedente al di sopra della galleria di Pedemontana, alzata di circa 5 metri. Saranno inoltre mantenute, ha fatto sapere la società, le piste ciclabili esistenti così come richiesto dal comune. Anche via Marconi, principale strada di accesso alla città, sarà percorribile durante tutto il cantiere, fatta salva la necessità di eventuali deviazioni giustificate dai lavori in corso.

Pedemontana a Lesmo: le criticità e le variazioni

L'assemblea su Pedemontana a Lesmo
L’assemblea su Pedemontana a Lesmo

Un discorso a parte ha riguardato i pannelli anti-rumore che saranno installati nei tratti a ridosso delle abitazioni. Secondo Monguzzi, la scelta ipotizzata di optare per i fonoassorbenti, opachi, rischierebbe di oscurare la luce proprio ai residenti, mentre – a suo giudizio – a parità sostanziale di funzione, installazioni trasparenti si rivelerebbero meno impattanti. Anche perché si parla di barriere alte sei metri in media.

Secondo quanto emerso durante l’incontro, dovrebbe essere risolto anche il problema legato alla sede della Fondazione Lega del filo d’oro. «Già ad ottobre 2023 – ha spiegato Monguzzi – il comune aveva chiesto di prolungare la galleria Lesmo 1 di cento metri. La prescrizione è già stata ricevuta dal Cipe e quindi già implementata nel progetto esecutivo».

Si è parlato, ovviamente, anche di compensazioni ambientali che, per quanto riguarda Lesmo, ammonteranno a 1 milione 378mila euro.  Una cifra non esorbitante, anche se Pedemontana ha più volte sottolineato che i terreni dove sorgerà la maxi strada saranno ripristinati a verde in quantità superiore all’esistente. Su questo ovviamente, si dovrà attendere. Compensazioni che – ha precisato Pedemontana – sono diverse dai fondi riguardanti l’abbattimento dei boschi. Stando a quanto emerso ieri, questa parte di “debito” sarebbe già stata versata dalla Spa a Regione Lombardia che, successivamente, dovrebbe reinvestire a livello provinciale in interventi di rimboschimento.

In ogni caso, ha precisato il project manager – «erano stati previsti una serie di interventi su cui il comune ha chiesto delle modifiche. Tra queste una variazione leggera della Green Way (la ciclabile che dovrebbe accompagnare l’intera Pedemontana, nda) con un’anticipazione della stessa che correrebbe dall’attuale cavalcavia in affiancamento alla provinciale fino a via Galilei, collegandosi alla Sp7 dove è già presente un altro tratto di ciclabile. Inoltre, si vorrebbe inserire un collegamento con via XXV Aprile, che è ancora però da sviluppare». Altri interventi riguarderebbero la riqualificazione e pavimentazione di tratti già esistenti tra cui le vie Petrarca, Boccaccio, Negri e Foscolo, oltre allo sterrato di  via Galvani. Il comune – ha confermato Pedemontana – sta comunque ancora valutando una serie di opere di compensazione.

Pedemontana a Lesmo: dieci camion all’ora per la terra

Altro tema annoso, quello dei mezzi pesanti che dovranno andare e venire dal cantiere. Anche su questo punto, Pedemontana ha buttato acqua sul fuoco. Secondo i vertici societari, la gran parte dei mezzi (che non avranno targa) si muoverà eclusivamente all’interno del cantiere, mentre la parte stimata per i trasporti verso i depositi è di un centinaio di mezzi al giorno (10 all’ora) che, tuttavia, sarebbe considerata una cifra gestibile dall’ordinaria viabilità cittadina. Buona parte del terreno scavato – ha precisato Pedemontana – verrà riutilizzato per la formazione dei calcestruzzi e delle parti interne delle gallerie, mentre la restante sarà trasferita nelle aree individuate. Anche in questo caso, è stato il comune ha chiedere lo spostamento del sito da via Galilei, perché situato davanti ad una scuola. L’attuale area scelta è quella situata tra le vie Marconi e delle Officine.

Tra le opere in corso ci sarà, infine, anche lo spostamento della linea Terna. Che sarà appunto spostata, ma non interrata.