Terrorizzava ex moglie e figlia minorenne: arrestato, era già stato condannato due volte per lo stesso reato

Un uomo della provincia di Monza è stato arrestato dalla polizia per atti persecutori nei confronti della ex moglie e della figlia. Era già stato condannato due volte.
Monza Polizia di Stato
Monza Polizia di Stato

Un uomo cinquantenne della provincia di Monza è stato arrestato dalla polizia per atti persecutori nei confronti della ex moglie e della loro figlia minorenne. È successo venerdì mattina. L’uomo era già stato condannato due volte per lo stesso reato finendo anche in carcere fino al gennaio dell’anno scorso.

Terrorizzava ex moglie e figlia minorenne: già condannato due volte, era stato in carcere fino a gennaio 2022

Nonostante tutto, una volta in libertà aveva ricominciato a contattare la donna maniera ossessiva e a rivolgerle minacce sia direttamente sia tramite la figlia minorenne, alla quale inviava in aggiunta numerosi messaggi vocali contenenti minacce di morte nei confronti della madre.

Terrorizzava ex moglie e figlia minorenne: a inizio novembre ha tentato di entrare in casa con la forza, inviava audio con minacce di morte

Come aveva già fatto in passato la donna si è rivolta alle forze dell’ordine quando, a inizio novembre, lui si era presentato sotto la casa, cercando di entrare con la forza dopo avere inviato altri audio con minacce di morte.

Terrorizzava ex moglie e figlia minorenne: vivevano le terrore, la donna aveva paura di essere uccisa

Le indagini della Squadra Mobile della Questura di Monza in breve hanno ricostruito il quadro della situazione: le due donne erano costrette a vivere con il timore di uscire da sole, limitando le uscite solo alle esigenze indispensabili, cercando soluzioni nuove ogni sera per parcheggiare l’auto per evitarne l’individuazione, uscendo in compagnia di parenti o amici o in contatto telefonico con qualcuno di fidato, continuando a controllare chi ci fosse intorno.

L’uomo voleva impedire all’ex moglie di rifarsi una vita dopo la loro relazione, minacce e atteggiamenti intimidatori avevano creato nella donna e nella figlia un forte stato d’ansia. In particolare, l’ex moglie viveva con la costante convinzione di venire uccisa.