Stress idrico a Monza e nel Parco: autobotti e foglie secche come in autunno

Si definisce “stress idrico”, è quanto si vede da settimane nei prati e nei giardini di Monza: erba essiccata, foglie a terra come in autunno.
Parco di Monza stress idrico
Parco di Monza stress idrico Fabrizio Radaelli

Tecnicamente si definisce “stress idrico”, di fatto è quanto si vede da settimane nei prati e nei giardini di Monza: manti erbosi essiccati, foglie a terra come in autunno. L’emergenza siccità non è più (da tempo) una questione teorica ma la si può vedere nelle centinaia di piante morte a causa delle altissime temperatura. Nemmeno l’area del parco è al riparo. Sei mesi di quasi ininterrotta siccità hanno lasciato anche qui il segno.

Stress idrico a Monza e nel Parco: «Tra gennaio e giugno caduti solo 110 millimetri d’acqua»

«In media nell’ultimo decennio si è registrata una variabilità delle piogge tra 350 e 550 millimetri di acqua – spiegano gli agronomi del parco – Quest’anno tra gennaio e giugno sono caduti solo 110 millimetri di acqua. Registriamo temperature elevate già dal mese di maggio e da giugno il parco ha iniziato a soffrire l’estrema siccità. Molte piante sono andate in stress idrico, questo comporta la morte di diversi alberi già compromessi da altri problemi di salute, nel giro di poche settimane o giorni».

Stress idrico a Monza e nel Parco: irrigazioni straordinarie con autobotti, gestione diversa dei tagli dell’erba

Uno stato di emergenza a cui il Consorzio ha cercato di far fronte con irrigazioni straordinarie fin dal mese di giugno, utilizzando autobotti soprattutto per irrigare le nuove piante messe dimora lungo i viali. Soffrono le piante e anche i prati del parco e dei Giardini reali sui quali è impossibile intervenire con l’irrigazione automatica.

«Stiamo provvedendo a gestire in modo diverso il taglio dell’erba – continuano gli agronomi del parco – con lo scopo di ridurre il più possibile i danni da scottatura al manto erboso, anche se quasi tutti i prati hanno un aspetto che ci si potrebbe aspettare nel mese di agosto, con ampie zone disseccate».

Stress idrico a Monza e nel Parco: gestione irrigazione automatica

Diversa la situazione delle aiuole dei parterre dei cortili, che vengono irrigate grazie all’utilizzo degli impianti automatici: «Ovviamente nelle ultime settimane abbiamo gestito l’irrigazione automatica in modo molto oculato, riducendo i tempi e cercando di trovare il giusto equilibrio per evitare di danneggiare il cotico delle aiuole».

Stress idrico a Monza e nel Parco: soffrono anche gli animali

Se la flora del parco soffre la sete non va meglio agli animali che lì vivono in libertà. Ad avere la peggio sono ovviamente i pesci, soprattutto quelli che annaspano nelle poche pozze fangose del Lambro. Stanno meglio quelli che si trovano nei laghetti del parco e dei Giardini, dal momento che la movimentazione dell’acqua permette una migliore ossigenazione, evitando il soffocamento dei pesci. Il bassissimo livello dell’acqua del fiume unito alle temperature torride ha portato alla morte di moltissimi pesci.