Quello che salta all’occhio è l’elenco di zeri. Implacabili, come il sole a mezzogiorno. Si possono recuperare sul sito di Arpa Lombardia, accedendo all’archivio relativo ai dati della pioggia (meglio, idro-nivo-meteorologici).
Negli ultimi tre mesi, la centralina Arpa di via Monte Generoso, nella zona della Boscherona a Monza, ha registrato precipitazioni per soli 69,2 millimetri: nemmeno 7 i centimetri di pioggia caduti dalla fine di marzo all’inizio di questa settimana. Vanno a sommarsi agli altri 6 di cui si è tenuto conto dal primo dicembre dello scorso anno alla fine del marzo 2022. I conti si fanno in fretta e portano a un totale di nemmeno 130 millimetri.
Siccità a Monza e Brianza: il Consorzio Villoresi
È chiaro che 13 centimetri di pioggia non possono soddisfare le esigenze non solo dell’agricoltura di fronte alla siccità a Monza e Brianza, ma anche dell’ambiente e, insomma, dell’intero ecosistema. Il Consorzio Est Ticino Villoresi non usa mezzi termini per commentare quello che sta succedendo: «È la crisi peggiore degli ultimi settant’anni».
Lo spiegano dagli uffici, ricordando che già lo scorso 18 maggio un’ordinanza del presidente dell’ente ha dichiarato “lo stato di emergenza idrica per la stagione irrigua 2022 con possibile attivazione, per ogni reticolo, di una o più misure gestionali, oppure strutturali, previste dal Piano per le situazioni di carenza idrica”. Ecco allora che, per il momento, il Consorzio ha adottato una “turnazione irrigua nella parte occidentale del canale Villoresi”, che al momento si trova in condizioni di maggiore sofferenza. Ma gli equilibri idrici sono delicati e mai come quest’anno il Consorzio è al lavoro per calibrare i flussi di acqua tra il canale che scorre lungo la Brianza e i reticoli che attraversano i territori vicini, tra cui il Naviglio Grande e la Martesana.
Monza e Brianza, la siccità, il bilanciamento
«A seguito della richiesta dello scorso 13 giugno, da parte del Consorzio del Ticino, di ridurre del 50% i prelievi irrigui – dichiara il presidente del Consorzio Est Ticino Villoresi Alessandro Folli nella siccità che investe tutti i territori incluse Monza e Brianza – abbiamo scelto di mantenere l’acqua nel canale Villoresi per consentire le turnazioni irrigue in atto. In questo modo, però, è stato necessario intervenire sul Naviglio Grande, riducendo significativamente la sua portata. Per riequilibrare la situazione, ora stiamo pianificando una nuova regolazione, che darà di nuovo acqua al Naviglio a scapito, questa volta, del Villoresi. Purtroppo – prosegue – la crisi idrica ci costringe a ricercare un bilanciamento, complesso, tra tutte le esigenze espresse. La situazione rimane molto critica, soprattutto se consideriamo lo scenario meteorologico che si prospetta nei prossimi giorni, vale a dire di scarse precipitazioni, soprattutto in forma di sporadici temporali, e temperature elevate su tutto il nord Italia».
Gli aiuti Svizzeri alla siccità di Monza e Brianza e Lombardia
Gli uffici tecnici del Consorzio aggiungono che «si stimano ormai ingenti danni al comparto agricolo. Come ha annunciato l’assessore regionale Massimo Sertori, diventa ora prioritario prendere contatti con le autorità svizzere per valutare rilasci anche da parte dei produttori idroelettrici elvetici, così come è stato fatto la scorsa settimana dai produttori italiani dei bacini dell’Adda e dell’Oglio», per il rilascio di 4 milioni di metri cubi al giorno per il bacino dell’Adda e di 900mila metri cubi al giorno per il bacino dell’Oglio, per affrontare la siccità, inclusa quella di Monza e Brianza.
Monza e Brianza, la siccità, il Parco della Valle del Lambro
Preoccupazioni anche dal Parco regionale della Valle del Lambro. «Allo stato attuale non esistono interventi o opere che siano in grado di sopperire alla mancanza delle acque e della siccità nel periodo estivo nell’intero bacino del Lambro. Tuttavia – spiegano i tecnici dell’ente – sussistono una serie di pratiche che potranno in futuro migliorare le condizioni della valle. Innanzitutto, nel caso di piogge invernali, occorre provvedere all’utilizzo di vasche di laminazione come riserve di acque utili per la successiva stagione irrigua. In alternativa occorre ripensare alla regolazione delle acque in funzione della produzione elettrica», cercando però di mitigare gli effetti di un’eccessiva riduzione del livello idrometrico sugli habitat del lago.
«La soluzione deve tenere conto di tutte le esigenze del territorio, rilasciando le acque in modo che non ci siano conseguenze sugli habitat e, contemporaneamente, si mantenga la corretta regolazione del lago anche sfruttando le possibilità concesse dal lago del Segrino che, attualmente, è regolato solo in funzione di riduzione del rischio idrogeologico», ha dichiarato il presidente del Parco regionale della Valle del Lambro Marco Ciceri, anche a proposito del territorio di Monza e Brianza.