Omicidio Tramontano, in aula i racconti dei testimoni: «Impagnatiello aveva preparato la scena del crimine»

Le evidenze emerse dai racconti dei testimoni nella seconda udienza del processo a Alessandro Impagnatiello, imputato per l'omicidio di Giulia Tramontano.
Senago Alessandro Impagnatiello
Senago Alessandro Impagnatiello

«Ci sono evidenze, come il tappeto posizionato sopra le tracce di sangue e il divano intonso che ci
inducono a pensare che Impagnatiello aveva preparato la scena del crimine arrotolando il tappeto e
spostando il divano prima di colpire Giulia con 37 coltellate
».

Omicidio Tramontano: ascoltati tre testimoni importanti

Questa una delle tante prove che incastrano alle sue responsabilità, ma soprattutto a quella di un delitto premeditato, Alessandro Impagnatiello, 30 anni ex barman imputato per l’omicidio della sua compagna Giulia Tramontano lo scorso 27 maggio a Senago. Evidenze emerse una per una dalle parole dei carabinieri di Senago e di Milano che fecero le indagini sul luogo del delitto durante la seconda udienza del processo.
Nella seconda parte della stessa tre sono stati i testimoni importanti intervenuti a deporre: il brigadiere dei carabinieri di Desio che ha una villetta proprio di fronte alla casa di Alessandro Impagnatiello e Giulia Tramontano e grazie al suo sistema di telecamere ha fornito molte delle immagini che mostrano i movimenti del giovane dal box al parcheggio esterno della sua T-Roc nei giorni dopo il delitto.

Omicidio Tramontano, le testimonianze: il brigadiere con casa davanti a quella di Impagnatiello e Tramontano

«Martedì 30 maggio esco alle  9.05 e la T-Roc non c’era. Dimentico una cosa, torno indietro, noto l’auto fuori davanti al mio carraio, con finestrini aperti, e allora chiamo i colleghi di Rho perché sapevo che non erano scesi in box. Vado via quando torno davanti a casa alle 11.15 mi accorgo di due persone intorno al T-Roc, che poi mi confermano essere carabinieri e rimango a guardare: vedo Impagnatiello che esce, prende l’auto, la porta giù in box alle 11.40,  la rimette fuori con finestrini aperti, scende a piedi e torna con un borsone da palestra bianco e un sacchetto spesa giallo trasparente… dentro si vedevano scarpe (erano quelle di Giulia probabilmente). Chiamo i carabinieri e dico “sta pulendo il box…”. Alle 11.52 va via l’auto (si vede dal videocitofono). Poi non la vedo più fino alla sera, dopo cena alle 20.30 esco con il cane. Nel fare giro isolato, noto l’auto nel parcheggio di via Liberazione, prima volta in retromarcia sotto albero. Era la sua conosco targa io mando posizione ai carabinieri di Rho. Perché parcheggiare lì se aveva il box?».

Omicidio Tramontano, le testimonianze: l’addetto alle pulizie del condominio

Dopo ha testimoniato l’addetto alle pulizie del condominio, sempre il martedì e il venerdì. «Il 30 maggio alle 5.30 del mattino ho notato che mancavano candeggina e profumo che usavo io, mai successo. Poi ho visto nella scala B dal pianerottolo “uno” del materiale nero, ma leggero, la quantità maggiore nello zerbino in fondo alle scale e appena si entra nei box. In mattinata ho incontrato Impagnatiello, la sua sua auto era  con muso fuori e baule nel garage prima, poi lui è uscito dalla porta che accede, rientrato 40 secondi e uscito e messo l’auto con baule vicino all’accesso della cantina ho sentito rumore trascinamento da cantine verso corsello; dopo ho risentito e chiudersi il basculante del garage. I finestrini dell’auto erano aperti, il rumore era come quando si trascina un grosso sacco, un peso a terra. Ma io non vedevo, sentivo e basta».

Omicidio Tramontano, le testimonianze: la vicina di casa

Infine ha deposto la vicina dell’appartamento adiacente e comunicante a quello di Impagnatiello che ha raccontato: «Con lui solo buongiorno e buonasera. Il pomeriggio del 27 maggio sapevo che era scomparsa la ragazza; io sono rientrata alle 18.20 e mi sono messa a preparare in cucina, poi dopo più o meno mezz’ora sono andata in camera da letto e ho sentito nella casa affianco una voce di donna che litigava, urlava, ma non si capiva cosa dicesse: di certo non era un urlo di dolore. Pochi secondi, poi improvvisamente non si è sentito più niente. Non posso definirla una discussione, perché solo voce di una donna solo lei».

Ecco, è il momento del delitto. Poco dopo che Giulia torna a casa, arrabbiata con Alessandro dopo aver scoperto il tradimento e lui la aggredisce in soggiorno.