A una settimana dall’inizio del processo in Corte d’Assise a Milano per l’omicidio di Giulia Tramontano, 28 anni, e del figlio Thiago di cui era incinta al settimo mese, avvenuto a Senago lo scorso 27 maggio, la sorella Chiara torna ad invocare giustizia sui social.
Omicidio Giulia Tramontano, la sorella: «Ergastolo per l’essere inumano…»
«Ergastolo per l’essere inumano che ci ha privato di una figlia e di una mamma, di una sorella, di un’amica…di una donna forte», scrive Chiara e ripropone la bellissima immagine di Giulia al mare, che accarezza il pancione con il piccolo Thiago.
La sorella della ragazza uccisa con 37 coltellate dal compagno e padre di suo figlio la sera del 27 maggio appena tornata a casa in via Novella, non nomina l’imputato e autore del terribile omicidio. Alessandro Impagnatiello, barman trentenne che per mesi aveva avvelenato la compagna e il feto con il veleno per topi, che teneva una relazione clandestina e parallela a quella con Giulia, dovrà rispondere di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, dalla crudeltà e dai futili motivi, nonché di interruzione volontaria della gravidanza e di distruzione e occultamento di cadavere.
Omicidio Giulia Tramontano, Impagnatiello in aula il 18 gennaio
In aula il 18 gennaio ci sarà lo stesso Impagnatiello, difeso da Giulia Geradini e Samantha Barbaglia, e con tutta probabilità i genitori di Giulia, Loredana e Franco Tramontano, con l’avvocato Giovanni Cacciapuoti. Insieme a loro anche il Comune di Senago che si è affidato all’avvocato Antonino Ingroia per la costituzione di parte civile.
«La decisione è stata presa perché vogliamo essere di supporto in tutto alla famiglia di Giulia – ha spiegato il sindaco di Senago Magda Beretta – ma anche perché il nome di Senago è stato associato a questo terribile delitto ma la nostra città è altro; vogliamo solo giustizia per Giulia».
Omicidio Giulia Tramontano, la sorella: «Vogliamo sapere di vivere in un paese giusto»
Chiara Tramontano dunque ribadisce: «Vogliamo sapere di vivere in un paese giusto. Nulla ci restituirà Giulia, ma la giustizia puó alleviare il senso perenne di frustrazione e sconfitta che proviamo dinnanzi alla lapide di mia sorella. Giustizia per il nipote che non culleremo mai, per la nostra vita distrutta, per i silenzi che accompagneranno ogni Natale, ogni compleanno di Giulia, ogni giorno di festa in cui non saremo più in cinque a tavola. Giustizia per Giulia, che ha perso la vita, la famiglia e non per ultimo, suo figlio Thiago. Giustizia per Chiara, che ha perso sua sorella maggiore, guida, spalla e riparo da tempesta. Giustizia per Mario, che a soli 21 anni ha portato sulle spalle la bara di sua sorella e suo nipote ed in silenzio urla strazio e dolore; per Loredana e Franco, la cui vita si è fermata quel giorno e che vivono nel solo ricordo della figlia Giulia, che hanno cullato dal primo giorno e cresciuto per 29 anni con amore e dedizione. Oggi sono ergastolani del dolore di fronte alla foto della figlia impressa su un pezzo di marmo».
Omicidio Giulia Tramontano, iniziativa del Comune di Senago il 17 gennaio
Intanto il 17 gennaio alle 20.45 il Comune ha organizzato una serata di riflessione con il giudice Fabio Roia, l’avvocato Ingroia e Chiara Sainaghi del Centro Antiviolenza Hara.