Omicidio Tramontano, l’intervista tv alla sorella Chiara: «Non voglio che l’odio verso lui vinca su di me»

Chiara Tramontano, sorella della trentenne Giulia uccisa con 37 coltellate, intervistata alla vigilia del processo a Impagnatiello.
Giulia Tramontano, uccisa a Senago, con la sorella chiara
Giulia Tramontano, uccisa a Senago, in foto con la sorella Chiara

«Non siamo persone che si lasciano andare all’odio – ha detto – Quando l’ho persa, io pensavo solo a lei, non a chi me l’ha sottratta. Sono pervasa dall’amore per lei, da quanto mi manca, dalla zia che sarei potuta essere. Non voglio che l’odio verso di lui vinca su di me». Queste le parole che Chiara Tramontano, sorella della trentenne Giulia uccisa con 37 coltellate nella sua casa di Senago mentre era incinta al settimo mese dal compagno Alessandro Impagnatiello, ha pronunciato durante una lunga intervista alla trasmissione televisiva di Rai Due Ore14.

Omicidio Tramontano, l’intervista tv alla sorella Chiara: processo al via il 18 gennaio

Parole che hanno inteso accendere un faro per chiedere giustizia vera per Giulia e Thiago alla vigilia del processo che inizierà giovedì 18 gennaio davanti alla Corte d’Assise di Milano all’ex barman dell’Armani Cafè in carcere per omicidio volotario aggravato dalla crudeltà, dai futili motivi, dal vincolo di convivenza e dalla premeditazione oltre che per distruzione e occultamento di cadavere e di interruzione volontaria della gravidanza del piccolo Thiago. La famiglia di Giulia, che ha ricevuto l’Ambrogino d’Oro alla Memoria dal Comune di Milano, è costituita parte civile assistita dall’avvocato Giovanni Cacciapuoti, insieme al comune di Senago che è seguito dall’avvocato Antonio Ingroia.

Dolci i ricordi che di Giulia, quella sorella quasi coetanea, che Chiara conserva: «Siamo cresciute con la mamma che chiamava l’una col nome dell’altra e in cuor mio spero che mia madre sbagli ancora oggi e mi chiami Giulia – ha detto a Milo Infante – Discutevamo come tutte le sorelle, ci rubavamo i vestiti l’una dell’altra, ma i ricordi più belli sono del periodo in cui ho scoperto che sarei diventata zia, e allora era un continuo mandarsi video e messaggi, sono stati dei giorni vissuti con una gioia che non avrò più, i più belli della mia vita».

Omicidio Tramontano, l’intervista tv alla sorella Chiara: «Quella sera è tornata per mettere se stesso prima di chiunque altro»

Giulia Tramontano vive la relazione con Alessandro sempre un po’ sul filo del rasoio, con i sospetti di tradimenti (poi rivelatisi reali) e la paura di essere inadeguata, ma non lo lascia se non nel momento in cui è certa del tradimento. In quel momento Giulia torna a casa per lasciare per sempre Alessandro, per affrontarlo, ma lui che già l’avvelena da mesi, ha deciso di annientarla e la accoltella a morte. Poi tenta di disfarsi del corpo bruciandolo, ma non riesce e infine lo getta a 500 metri da casa. Ecco come Chiara racconta il loro rapporto: «Forse lei pensava che valeva la pena avere una famiglia come la sua, può aver messo da parte qualche dispiacere, ma non avrebbe chiuso gli occhi davanti a segnali, qualora ci fossero stati. Perdonare no, ma fino all’ultimo giorno il figlio le ha dato la forza di andare all’incontro con l’altra donna, senza avvertire noi come faceva sempre. Lei aveva la forza di due persone. E quella sera è tornata non per perdonare, ma per mettere se stessa prima di chiunque altro. Forse questo avrei voluto che lo facesse di più prima. Io non frequentavo l’assassino di mia sorella, non lo conoscevo molto, ma so che lei non se ne vantava molto, di lui ne parlava quando era sfinita dalle delusioni, per cui io mai ne ho avuto un’opinione positiva».

Omicidio Tramontano, l’intervista tv alla sorella Chiara: i particolari su Impagnatiello

Ed emergono particolari agghiaccianti su Impagnatiello, “narcistista overt” da manuale. Non empatico senza sentimenti. Appena arrivato a San Vittore dirà: «Pensate che una settimana fa ero in via Montenapoleone a bere un drink e ora sono qui in carcere a rischiare l’ergastolo. Da Montenapoleone a San Vittore con l’ergastolo». Era il 1 giugno, giorno dopo l’arresto quando gli psicologi del carcere lo descrivono perfettamente a suo agio, al punto che dà loro del tu. È lucido, impassibile, piange solo per sua madre e il fratello che – dice – soffriranno perché legati a Giulia, non ha problemi a dormire. La sua preoccupazione è l’auto e il passaggio di proprietà, si è tranquillizzato quando il 28 agosto riesce ad ottenere il passaggio della vettura dove ha trasportato il cadavere di Giulia alla compagna di suo fratello.

Dice Chiara: «Se mai può pronunciare la parola amore quella persona, non è certo la sua famiglia ad aver amato Giulia. La sua vigliaccheria è tale che se il suo pensiero sfiorasse la sua famiglia, dovrebbe pensare a noi, a cosa ci ha tolto».

Omicidio Tramontano, l’intervista tv alla sorella Chiara: le aggravanti

Adesso c’è il processo e tutte le aggravanti portano all’ergastolo certo. Ma Chiara comunque non è tranquilla.
«Sono fiduciosa grazie al nostro legale che ci da coraggio e perché non si inizia una battaglia da sconfitti, perché noi attraverso le nostre parole porteremo i giudici a prendere una decisione. Ma ascolto storie di famiglie che non hanno avuto giustizia e temo che tra dieci anni scoprirò che non era ergastolo e lo rivedremo per strada. Giulia comunque sarà in aula come la figlia di tutti, la sorella di tutti, la mamma che non ha potuto cullare il proprio figlio e io spero che un giorno, quando guarderemo la lapide di Giulia o una foto, sapremo che chi l’ha distrutta, non avrà più una vita, non potrà che essere dietro alle sbarre per sempre».