Appello respinto. È arrivata nelle scorse ore la sentenza (ampiamente attesa) del Consiglio di Stato. In sede giurisdizionale la sezione quarta ha confermato quanto già deciso dal Tar della Lombardia a proposito del pgt riguardante l’area dell’ex Lombarda Petroli, a Villasanta. La questione riguarda gli standard previsti dallo strumento urbanistico votato nel 2019 (e in discussione in questi mesi per definire le varianti).
Lombarda Petroli, la motivazione nella sentenza
«La previsione dello standard pari al 55% della superficie complessiva del compendio avrebbe dovuto avere una motivazione più incisiva rispetto a quelle ricostruibili dal complessivo testo del pgt», si legge nel documento firmato dal presidente Vincenzo Lopilato. Subito dopo la redazione della sentenza precisa che «rimane salvo il potere dell’amministrazione di rideterminarsi con adeguata motivazione».
Lombarda Petroli, l’assessore all’urbanistica
Una notazione che, secondo l’assessore all’Urbanistica Carlo Sormani, è di fatto una conferma della bontà dell’operato dell’amministrazione in questi anni. «La sentenza non ha cancellato le previsioni sull’area della Lombarda Petroli – ha commentato – sono state sollevate perplessità riguardo gli standard definiti e infatti il pgt che andremo a discutere nei prossimi mesi manterrà azzonata quell’area che sarà comunque non trasformabile, senza obbligo per il privato di cedere al pubblico l’area».
Un’opinione non condivisa dall’avvocato della curatela di Lombarda Petroli, Umberto Grella, pienamente soddisfatto della sentenza. «Il Consiglio di Stato ha confermato che il Comune di Villasanta ha violato la legge – spiega – chiedendo insensatamente standard sette volte superiori al dovuto secondo la legge. E con questo grave errore è stata paralizzata la riqualificazione di un’area strategica, impedendo per anni di creare centinaia di nuovi posti di lavoro».
Gli standard a cui fa riferimento Grella sono quelli relativi all’area verde: 93.000 metri quadrati quelli previsti nel pgt del 2019, contro i 12.600 metri quadrati previsti per legge.
Lombarda Petroli, «iter leggitimo»
Eppure dal palazzo comunale parlano di «iter legittimo»: «Dopo quattro anni di battaglie legali, dichiarazioni infuocate e atteggiamenti aggressivi da parte del fallimento Lombarda Petroli in liquidazione e del suo legale, si è arrivati al punto finale: la montagna ha partorito il topolino», si legge in una nota del Comune diffusa il 19 dicembre, a poche ore dalla pubblicazione della sentenza del Consiglio di Stato.
«Quello che è certo – aggiungono dall’amministrazione – è che proseguiremo con la strada tracciata nel 2019, cioè quella di prevedere per tuta la parte centrale del territorio dell’ex raffineria, quella dove il verde si è già ripreso il proprio spazio, un destino urbanistico di non trasformabilità».