Una porzione dell’ex area Lombarda Petroli, a Villasanta, potrebbe essere destinata ad uso agricolo. L’indiscrezione emerge da un incontro che si è svolto lo scorso 22 settembre tra l’amministrazione comunale, a cui hanno partecipato anche il sindaco Luca Ornago, tecnici e legali del Comune, insieme alla curatrice fallimentare di Lombarda Petroli, Elisabetta Brugnoni, l’architetto Giorgio Ponti, tecnico della procedura e l’avvocato Stefano Cassamagnaghi.
Villasanta: un terreno agricolo e l’incontro col Comune
«Il confronto fa seguito agli incontri di apertura già intercorsi negli ultimi mesi con la giudice fallimentare responsabile della procedura e, in altra sede, con Regione Lombardia, allo scopo di garantire la prosecuzione della bonifica con fondi del Pnrr dei lotti B, C e D del comparto», fanno sapere dall’amministrazione comunale. Durante la riunione sarebbe emersa la nuova proposta avanzata dai tecnici del Comune: la riduzione dell’area destinata a verde che potrebbe passare dai 90.000 metri quadrati attuali ai 50.000 proposti durante l’incontro del 22 settembre. La novità però riguarderebbe il cambio di destinazione di quest’area: non più il corridoio ecologico come previsto nell’attuale Pgt ma una zona destinata a uso agricolo. Sindaco e amministrazione non confermano l’ipotesi ma precisano che «l’occasione della variante generale del Pgt comunale dà la possibilità di riprendere la discussione su un aggiornamento della proposta urbanistica sull’area, come più volte auspicato dalle parti».
Villasanta: un terreno agricolo e l’attesa risposta della curatela
Per il momento dunque l’ipotesi che gli standard vengano ridotti da 90.000 metri quadrati a 50.000 metri quadrati, allargando quindi la fascia edificabile (così come da tempo chiede proprio la curatela) non trova conferma ufficiale, così come la possibilità di un uso agricolo di parte del terreno. Il Comune si limita ad assicurare che «la discussione tra le parti, per quanto preliminare, è stata costruttiva. L’amministrazione attende ora una risposta ufficiale da parte della curatrice fallimentare, così come concordato a conclusione della riunione». Una risposta che, stando a fonti vicine alla curatela, potrebbe non arrivare poiché pare che la proposta non abbia sollevato pareri favorevoli, considerando anche l’enorme dispendio di risorse economiche che comporterebbe la bonifica dell’area se fosse davvero destinata a uso agricolo.