Dopo il maltempo parla l’agronomo: «A Monza alberi vigilati e potare troppo è peggio»

L'agronomo che per 12 anni, fino al 1 luglio di quest’anno si è occupato del verde a Monza commenta quanto successo durante i nubifragi.
Meteo 24 luglio: Monza San Biagio
Meteo 24 luglio: Monza San Biagio

Tutti i dati delle piante che segue sono registrati in una app utilizzabile anche dal suo cellulare. Così Ambrogio Cantù, agronomo che per 12 anni, fino al 1 luglio di quest’anno si è occupato del verde a Monza, tiene monitorate le piante, la loro gestione, lo stato di salute, le eventuali potature, le “sorvegliate speciali”.

Dopo il maltempo parla l’agronomo: i controlli

Sono state ore drammatiche in città con gravi perdite del patrimonio verde pubblico e privato. Si poteva evitare?
La maggior parte degli schianti di questi giorni si sono verificati per ribaltamento della zolla o rottura del fusto a seguito di evento straordinariamente avverso che ha colpito molte alberature sia in ambito pubblico che privato. Erano piante spesso sane e asintomatiche e non mostravano difetti strutturali tali da lasciar presagire il cedimento. Gran parte dei cedimenti non era prevedibile.

Come si controllano le piante?
Tutti gli alberi di Monza (sono 17 mila circa solo in città) sono censiti tramite un gestionale Gis che riporta tutti i dati, le lavorazioni e gli eventi subiti da ogni albero. Gli alberi con problematiche sono poi oggetto di indagini approfondite (tramite il protocollo Vsa: Valutazione stabilità alberi) che possono includere anche esami strumentali con dendropenetrometri, tomografie, o prove di trazione. Quindi gli alberi di Monza sono monitorati.

Dopo il maltempo parla l’agronomo: le indagini

Perché non sono tutti monitorati in modo approfondito?
Perché si deve seguire il principio della ragionevolezza quindi non si può abusare delle indagini e dei costi annessi, come per gli esseri umani la radiografia vien prescritta solo all’occorrenza. Quindi tutti gli alberi sono visti e censiti visivamente, e su quelli a maggior rischio si procede con le indagini. Il rischio è valutato secondo protocolli rigorosi che misurano alcuni parametri oggettivi quali, dimensioni dell’albero, stato di salute o difetti, eventuale bersaglio ovvero dove cadrebbe l’albero, valore dell’albero.

Dopo il maltempo parla l’agronomo: la potatura

Serve potarli?
Dopo gli eventi di questi giorni leggo sui social appelli perché siano potati o abbattuti alberi di alto fusto. Potare gli alberi in molti casi peggiora la situazione poiché la potatura causa infatti un messaggio di blocco alla crescita delle radici, inoltre le foglie ed i rami dissipano l’energia del vento come un paraurti dissipa l’energia dell’impatto, togliere foglie e rami significa scaricare tutta la forza del vento sulle radici senza dissiparne la forza. Il problema è che l’arboricoltura è una scienza ancora giovane e si combatte con i concetti di una agricoltura arcaica e con tradizioni contadine, “si è sempre fatto così” ,ma una volta gli alberi servivano per fare legna ora servono per il benessere della vita in città, e per attenuare l’isola di calore. Poi ci sono dati e conoscenze scientifiche, nuove ma note a pochi.

I privati hanno l’obbligo di manutenzione del loro verde?
Sì, come c’è l’obbligo di mantenere la facciata di un edificio, il tetto, c’è la responsabilità sul verde. Io seguo alcuni parchi privati a Monza, dallo Sporting al Dehon, Mamma Rita, rsa San Pietro, al giardino di Assolombarda. Non possiamo mai garantire la sicurezza assoluta, come un medico non può garantire sempre la guarigione.