Cesano Maderno, la ex chiama i carabinieri: nella villetta una fabbrica di marijuana, un arresto

Non ha permesso alla ex compagna di rientrare a casa per recuperare le sue cose e lei ha chiamato i carabinieri. Che hanno scoperto una fabbrica di droga.
Carabinieri droga Cesano Maderno
Carabinieri droga Cesano Maderno

Non ha permesso alla ex compagna di rientrare a casa per recuperare le sue cose e lei ha chiamato i carabinieri. Che però nell’abitazione di Cesano Maderno hanno trovato altro oltre agli effetti personali della donna. È finito nei guai così un uomo di 32 anni, ritenuto responsabile dei reati di produzione e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e di furto di energia elettrica. In casa quasi tre chili di droga e un impianto professionale di coltivazione.

È stato arrestato dai carabinieri della Radiomobile di Desio e trasferito in carcere dopo il processo per direttissima celebrato mercoledì.

Cesano Maderno, la ex chiama i carabinieri: la donna ha fatto scoprire una coltivazione di marijuana

È successo martedì, una volta in casa i militari hanno notato uno spinello ancora acceso in un posacenere e hanno iniziato a guardarsi intorno: una busta con marijuana su un mobile li ha convinti a perquisire le stanze. In un locale del piano superiore della villetta, c’erano quindici vasi in vetro pieni di foglie e poi un armadio trasformato in una rudimentale serra con una ventola per il riscaldamento dell’aria e un igrometro. Infine una griglia artigianale, utilizzata per l’essiccamento delle foglie di marijuana.

In cantina invece c’era un vero e proprio laboratorio per la coltivazione e la produzione della cannabis con 20 potenti lampade termiche accese e collegate a un complesso impianto elettrico, con un termometro digitale per tenere monitorata la temperatura e il tasso di umidità, oltre ad un impianto di irrigazione.

A terra, su un lenzuolo, un ingente quantitativo di marijuana in fase di essicazione.

Cesano Maderno, la ex chiama i carabinieri: sequestrati 2,8 kg di droga

Il personale della società che si occupa della distribuzione dell’energia elettrica ha accertato che la corrente arrivava da un allaccio abusivo alla rete elettrica pubblica. Anche perché il contatore elettrico dello stabile era stato fermato per morosità.

Lo stupefacente rinvenuto, per un peso complessivo di oltre 2,8 chilogrammi, è stato sequestrato.