Gli ultimi Sioux lanciati contro i fucili (e i fucilieri) di Pedemontana nella battaglia di Wounded Knee. A qualcuno piacerebbe pensarlo. Ma è ancora presto per dirlo. La guerra contro l’ecomostro, nel vimercatese, infatti, non è ancora finita. Una decina di giorni fa, i sindaci (che qui collaborano con i comitati dei cittadini) hanno manifestato insieme, a dispetto dei colori politici, sui terreni interessati dalla D-Breve.
Nei giorni scorsi il comitato “Ferma ecomostro D – Breve” ha rilanciato, aggiungendo anche un appello, questa volta rivolto a tutti coloro che sono stati interessati dalle operazioni di esproprio.
Pedemontana e D-Breve: l’appello del comitato e le cinquanta richieste di aiuto
«A tutti gli espropriati – questo il testo dell’appello – chiediamo di mettersi in contatto con il nostro comitato per partecipare ad un incontro per informazioni in merito all’azione legale alla proroga di pubblica utilità». Per chi fosse interessato, è sufficiente inviare una email all’indirizzo di posta elettronica: fermaecomostrod@gmail.com.
Ad oggi, da tutta la Brianza, ai vari comitati che si sono formati per opporsi a Pedemontana, ne sono arrivate circa una cinquantina di queste richieste d’aiuto.
«Ci sono persone che negli anni si sono ammalate – racconta Manuela Meloni del comitato “Ferma Ecomostro D Breve – È una cosa drammatica che ci siano cittadini sotto scacco dal 2009 e che non possono disporre di una proprietà privata perché la pubblica utilità viene continuamente prorogata. A questo punto o fanno l’opera o la pubblica utilità non c’è più».
Pedemontana e D-Breve: la cronistoria
La prima di queste proroghe fu siglata 16 anni fa. Durata: 7 anni e scadenza nel 2016. Dopodiché la vicenda è proseguita a colpi di rinnovi. «Negli anni – prosegue Meloni – ne sono stati fatti almeno cinque». E questo a dispetto del progetto vero e proprio, quello concreto fatto di bitume e asfalto spalmati su otto corsie, che, per quel che riguarda la D-Breve è ancora al palo.
Mentre sul sito di Pedemontana, la tratta è data infatti per cosa fatta, i documenti, spiegano dal comitato, sono in fase di valutazione al ministero. «Noi lavoriamo sugli aspetti procedurali – prosegue Meloni – perché sulla D-Breve siamo ancora all’inizio, mentre le tratte C (su cui fu presentato ricorso proprio in merito alla pubblica utilità da parte dell’ex giunta di Lesmo, il cui sindaco Francesco Montorchio sarà premiato proprio per questo motivo oggi dal comitato anti Pedemontana di Arcore, Lesmo e Camparada e Legambiente, nda) e B2 sono oramai avanti. Quel che è accaduto adesso è che c’è un fermo al ministero dell’Ambiente».
Pedemontana e D-Breve: il comitato Ferma Ecomostro
Il comitato, nato nel 2022 e composta da circa una trentina di cittadini in prima fila, oltre ai numerosi altri che contribuiscono al lavoro dietro le quinte, si avvale della consulenza di uno studio legale che valuterà le singole situazioni in vista di eventuali nuovi ricorsi. Quel che è certo è che, al di là dell’assistenza professionale – considerato anche il mare magnum delle carte prodotte in questi anni dal maxi cantiere – non sono soli.
«Tutti i gruppi di cittadini che hanno dato vita ai comitati in Brianza si conoscono – precisa Meloni – ci si scambia informazioni e a volte si organizzano eventi insieme. Ma qui nel vimercatese, a differenza di quel che accade altrove, c’è anche una forte collaborazione fra comitati e amministrazioni. Il nostro vantaggio è che abbiamo anche chi a livello documentale ci dà supporto. Perché è evidente che i cittadini, da soli, non ce la possono fare. È come lottare contro i mulini a vento. E poi le decisioni vengono prese sui tavoli politici».
Pedemontana e D-Breve: segnalazioni aperte fino a metà gennaio
Tavoli che ancora di recente hanno lamentato l’assenza o la confusione nella documentazione. A partire dallo stesso tracciato che, quando si è iniziato a parlare di D-Breve, si librava senza tenere conto dei cambiamenti avvenuti sulla terra, negli anni. Come la creazione del Parco Pane che – con l’approvazione della D-Breve – si ritroverebbe l’autostrada in casa. Il termine che il comitato si è dato per raccogliere le segnalazioni è la prossima metà del mese di gennaio. Nel frattempo, però, prosegue la sua attività di informazione attraverso incontri pubblici (come quello che si è tenuto in settimana con la presentazione del nuovo libro di Paolo Pileri, dal titolo “Dalla parte del suolo. L’ecosistema invisibile” alla libreria Il Gabbiano di Vimercate) o, il monologo allestito da una compagnia teatrale di Vicenza, che vogliono portare in Brianza, che narra la vicenda di un agricoltore espropriato per la realizzazione di una strada. Strada finita e poi inutilizzata, mentre l’uomo aveva dovuto rinunciare a tutto quel che aveva. Le analogie vanno da sé.