“Park gate design”, universitari per le cascine del parco di Monza: fruttivendolo a Km 0, ristorante o biblioteca sospesa

In mostra i progetti degli studenti del secondo anno di Design degli interni del Politecnico di Milano per il futuro delle cascine del parco.
Parco di Monza Cascina Bastia
Parco di Monza Cascina Bastia Fabrizio Radaelli

In attesa delle idee dei progettisti del Masterplan sono gli studenti del secondo anno di Design degli interni del Politecnico di Milano a fornire idee sul futuro delle cascine del parco.

I loro 14 progetti, su cui hanno lavorato nel primo semestre, sono in mostra fino a domenica nell’aula conferenze adiacente al teatrino di Corte  (giovedì e venerdì dalle 16 alle 18, sabato e domenica dalle 10,30 alle 18,30 ingresso libero).

Universitari per le cascine del parco di Monza: 50 ragazzi al lavoro

Park gate design” il nome del progetto a cui 50 ragazzi hanno lavorato insieme ai docenti Agnese Rebaglio, Luigi Brenna e Alessandro Colombo.

Abbiamo fatto lavorare i ragazzi sul riuso creativo di alcuni edifici adiacenti l’accesso al Parco, interpretati come un sistema di accoglienza – spiega Rebaglio – i ragazzi hanno lavorato per tre mesi, realizzando interviste ai visitatori, visitando gli edifici e hanno portato idee nuove legate anche ai trend del momento e alle esigenze dei giovani pur nel rispetto di un contesto di grande pregio naturalistico e culturale”.

Universitari per le cascine del parco di Monza: le idee per gli edifici

In mostra ci sono i modelli, le tavole di progetto, i poster che raccontano mesi di lavoro di futuri interior designers che hanno avuto carta bianca su tutto: nessun vincolo di spesa, nessun vincolo ambientale o paesaggistico.

Tra le idee più curiose c’è chi ha trasformato l’edificio di Porta Monza in un negozio di frutta e verdura, rigorosamente a chilometro zero: «Qui si vendono solo i prodotti coltivati nel parco – spiegano le progettiste Milena, Sara, Martina, Michela e Rebecca – e sulla facciata dell’edificio dove abbiamo immaginato colture idroponiche».

Gli edifici su cui gli studenti si sono concentrati sono quelli nelle vicinanze dell’ingresso: Porta Monza, Cascina Bastia, Cascina del Forno.

Universitari per le cascine del parco di Monza: infopoint e coworking

Per Porta Monza il gruppo “Nostoi” ha mantenuto l’idea dell’infopoint, ma con un modello innovativo con tubi da percorrere per lasciare la città ed immergersi nella natura e percorsi sensoriali al profumo di sottobosco. «Abbiamo ripreso l’idea del viaggio e del ritorno a casa degli eroi greci per rappresentare l’uomo che lascia la città per ritrovare equilibrio con se stesso e la natura».

Cascina Bastia dove ora c’è il noleggio delle biciclette è stata vista come uno spazio ideale per un anfiteatro per eventi, ma anche un ristorante a tema e spazio per coworking, mentre il gruppo internazionale formato da Carola, Amaal, Nisrine e Xianshu ha puntato sulla moda, vedendolo come un luogo contro il Fast Fashion: «Abbiamo pensato ad uno spazio dedicato a workshop per il riuso degli oggetti e degli abiti».

Universitari per le cascine del parco di Monza: libri sospesi e greenhouse

Si sono ispirati alle atmosfere underground Clara, Giorgia, Lucia e Andrei: «Abbiamo previsto pareti libere per i writer, uno skate park che a Monza manca e laboratori creativiper personalizzare il proprio skate».

Per Cascina del Forno che gode di una posizione privilegiata vicino alla Villa e al parcheggio c’è chi vi immagina una bellissima biblioteca con libri sospesi a catturare lo sguardo dei passanti e spazi di relax per godersi la lettura nel verde. Potrebbe anche diventare una greenhouse con un piano dedicato al coworking, al cohousing sociale con asilo nido e perfino una sala dedicata all’accoglienza gli animali domestici durante le ore di lavoro. 

Universitari per le cascine del parco di Monza, l’assessore: “I lavori lanciano un segnale”

Diversi gruppi hanno pensato anche alla ristorazione con un ristorante per eventi capace di trasformarsi in sala da ballo grazie ad un arredo impilabile a Cascina Bastia e un ristorante, bar e sala studio a cascina del Forno in grado di garantire l’apertura tutto il giorno.

«I lavori delle studentesse e degli studenti del Politecnico lanciano un segnale: che il processo di progettazione sul Parco e su tutto ciò che in esso è contenuto è dinamico, aperto, e non si può esaurire nel Masterplan – commenta Arianna Bettin, Assessora alla Cultura, al Parco e alla Villa Reale, all’Università – Per questo l’Amministrazione guarderà con attenzione alle idee che emergeranno dalla mostra, non solo da parte dei ragazzi, ma da parte di tutti coloro che vorranno portare un contributo, perché crediamo fortemente nel dialogo tra istituzioni, poli di ricerca, associazioni e cittadinanza».