La proposta era stata lanciata, quasi di getto, poche settimane dopo l’incidente. Lunedì 3 febbraio, giorno di San Biagio, è iniziata la raccolta firme per chiedere al Comune di Monza di assegnare il Giovannino d’Oro alla memoria di Fabio Castelli, morto nel tragico incidente di luglio 2024 in viale Battisti.
Monza: via alla raccolta firme per il Giovannino alla memoria di Fabio Castelli, l’iniziativa della scuola parrocchiale di San Biagio
La scuola parrocchiale di San Biagio, per cui Castelli lavorava come dirigente amministrativo, ha condiviso l’iniziativa proprio nel giorno della festa dedicata al santo.
“Vogliamo onorare la sua memoria in modo significativo e per questo abbiamo scelto di promuovere questa iniziativa in una giornata così speciale per la nostra scuola – hanno fatto sapere lanciando i banchetti che hanno raccolto adesioni in due orari al mattino e pomeriggio – È fondamentale che ogni voce venga ascoltata, quindi vi invitiamo a firmare in un momento che vi sia comodo”.
Monza: via alla raccolta firme per il Giovannino alla memoria di Fabio Castelli, dove e come
L’iniziativa continua alla reception in via Manara dalle 8 alle 17, dal lunedì al venerdì.
Monza: via alla raccolta firme per il Giovannino alla memoria di Fabio Castelli, le motivazioni
“La lunga storia nel mondo dell’educazione sul territorio monzese è testimoniata dall’impegno che Fabio Castelli ha sempre profuso all’interno delle Scuole Parrocchiali San Biagio e non solo – si legge nella motivazione che ha spinto la scuola ad avanzare la richiesta del riconoscimento cittadino – Conosciuto e stimato, era punto di riferimento per le famiglie, i docenti e i ragazzi, riconosciuto per il suo impegno a portare avanti con ottimismo e sguardo volto al futuro le opere della scuola, capace di collaborare e sempre pronto a dare anche di più di quello che dovesse grazie alla magnanimità che lo contraddistingueva. Sempre presente, propositivo e fattivo, deciso e generoso nella dedizione all’altro. Il suo sguardo e la sua disponibilità andavano ben oltre il compito amministrativo. Coraggioso nel proporre sempre nuove iniziative, collaborava dando il suo conteibuto originale e brillante in tantissime opere con il desiderio di educare bambini e ragazzi ad avere uno sguardo di bene e di apertura verso il mondo”.
E poi: “Lo muoveva l’amore per la scuola per la quale ha speso gli anni più belli della sua vita e le sue migliori energie. Nel tempo libero volontario di lunga data della Croce Rossa, impegnato nel sociale per gli altri e per la sua città. Sempre pronto a rispondere al bisogno quando si presentava: “se serve, ci sono” è la frase che ripeteva più spesso. A questa frase ha sempre reso giustizia, collaborando per il bene comune con uno sguardo di abnegazione nei confronti del prossimo”.