Un circuito di Monza con delle novità quello visitato dai responsabili tecnici della Federazione Internazionale in vista del Gran Premio d’Italia, in programma l’ultimo fine settimana di agosto.
Autodromo di Monza, le novità dopo i lavori: il circuito è stato rivoltato da cima a fondo
La differenza sostanziale rispetto al passato è l’importante mole d’interventi che nel frattempo l’Autodromo Nazionale ha subìto nel corso di questa prima metà dell’anno. Infatti, con l’apertura dei cantieri avvenuta in pompa magna lo scorso 8 gennaio, la pista è stata rivoltata da cima a fondo e questo ha voluto dire realizzare per tutti i suoi sei chilometri di lunghezza un nuovo strato di oltre mezzo metro di materiale inerte dove poter stendere, come ultimo e più importante passaggio, il tappeto d’asfalto che verrà utilizzato per la prima volta, inteso come fine settimana di gare, proprio dalle monoposto di Formula 1 fra due mesi esatti.
Autodromo di Monza, le novità dopo i lavori: la prima variante
Dando per scontato che non erano di certo in preventivo cambiamenti al disegno della pista che, vale la pena sottolineare, ricalca in buona sostanza quello ultracentenario voluto dai patrocinatori dell’impianto, sono state tuttavia apportate piccole ma interessanti modifiche. Ad esempio la prima variante, su richiesta della stessa Federazione, oggi ha uno sviluppo più largo in termini di sede stradale rispetto alla precedente, pur restando il secco destra-sinistra ormai in vigore dal 2000. Gli stessi cordoli, oltre che in questa zona sono già stati posizionati nei vari punti del tracciato stradale e, logico anche questo, rispondono appieno alle normative federali.
Autodromo di Monza, le novità dopo i lavori: Parabolica-Alboreto
Altro intervento, anche questo visibile ad un’attenta valutazione ad occhio nudo, è l’inclinazione verso l’interno di alcune curve. In particolar modo alla Parabolica-Alboreto, che chiude il giro di pista, fra il punto di corda interno e quello esterno si intuisce un dislivello di circa mezzo metro, a tutto vantaggio della percorribilità della stessa, e di conseguenza una maggiore velocità, oltre che favorire lo scolo dell’acqua in caso di pioggia. Accorgimento che è stato tenuto in considerazione soprattutto nella zona del sottopasso fra il Serraglio e l’Ascari dove a volte violenti temporali hanno letteralmente allagato questo breve ma fondamentale punto del tracciato.
Autodromo di Monza, le novità dopo i lavori: gli ultimi interventi
Proprio questa situazione, cioè il meteo inclemente, ha creato non pochi problemi in fase realizzativa nelle scorse settimane con conseguente ritardo nella chiusura dei lavori. Per la verità, ad oggi, mancano alcuni interventi di secondo piano, come per esempio dipingere la segnaletica prevista lungo la pista, ma di fatto lo scorso lunedì primo luglio i tecnici della Federazione sono ripartiti da Monza senza particolari apprensioni in merito allo stato dell’impianto da loro visitato. L’Autodromo Nazionale dunque, al di là di quanto fatto fino ad ora, continuerà ad essere un cantiere aperto per le settimane a venire a cui poi, dalla prima decade di agosto, farà seguito la quotidiana processione dei vari bilici che muovono le strutture del Circus della Formula 1.