«Con tutte le risorse che la Regione e il Governo hanno stanziato negli ultimi anni, l’autodromo dovrebbe avere le tribune di platino». A dirlo, con una battuta e una buona dose di amarezza, è il capogruppo della Lega al Senato Massimiliano Romeo. All’attacco, duro quanto inaspettato, lanciato venerdì si sono uniti altri esponenti del Carroccio di Monza a margine di una conferenza stampa dedicata alla sicurezza: è bastata una domanda sulle ultime richieste di finanziamenti presentate dal presidente di Aci Italia Angelo Sticchi Damiani per suscitare lo sfogo.
Monza, Lega all’attacco di Aci e Sias: «Aci non può continuare a pretendere»
«Dalla presidenza di Roberto Maroni a oggi – ha tuonato Romeo – Aci ha ricevuto fondi pubblici per quasi 80 milioni di euro. Non può continuare a pretendere: ora siamo noi che domandiamo risposte concrete. Siamo stanchi dei ritardi nei lavori: gli adeguamenti della pista sarebbero dovuti partire il 4 settembre 2023 e sono stati avviati mesi dopo».
«Lo diciamo da super tifosi del Gran Premio di Monza – ha aggiunto – Aci Italia ci dica che intenzioni ha: costruire tribune fisse per tre giorni l’anno sarebbe anti economico, mentre ci sono strutture removibili all’avanguardia».
Monza, Lega all’attacco di Aci e Sias: «Imbarazzante sentire di aver fatto i miracoli senza soldi»
Non è meno tenero il giudizio dell’ex vicesindaco Simone Villa: «È una penosa lamentazione quella che sentiamo ogni lunedì dopo il Gran Premio – ha osservato – è imbarazzante dover ascoltare i presidenti di Aci Italia e Sias sostenere di aver fatto il miracolo senza soldi. Con parole del genere che idea dovrebbero farsi eventuali investitori? Il Comune ha sempre avuto una grande accondiscendenza nei confronti delle due società: è sempre stato mamma, non matrigna, e lo ha dimostrato anche in occasione dell’ultimo rinnovo della concessione».
Monza, Lega all’attacco di Aci e Sias: «C’è un patrimonio infinito di progetti che potrebbero essere avviati»
«L’autodromo ha bisogno di manager in grado di farlo funzionare tutto l’anno in modo da autofinanziarlo senza dover andare dalle istituzioni con il piattino in mano – ha incalzato la segretaria cittadina della Lega Roberta Gremignani – c’è un patrimonio infinito di progetti diversificati che potrebbero essere avviati mentre Aci non fa alcuna attività di marketing, non sfrutta l’auditorium e quei pochi eventi che organizza hanno prezzi folli. Non può continuare a domandare soldi senza mai rendicontare quello che riceve: servono persone che facciano vivere l’impianto in stretto collegamento con gli enti locali, come avviene a Imola» dove il circuito è gestito da un consorzio controllato dai comuni.
Il degrado della piscina, notano i leghisti, è una sorta di specchio di una gestione scarsamente efficiente: «Sias – accusano gli esponenti del partito – ha ricevuto dalla Regione i fondi per recuperarla e non è in grado di programmare l’intervento. Se fosse rimasta in capo al Comune o al Consorzio della Villa Reale sarebbe già stata ripristinata».