Sulla sua bara è stato collocato un gagliardetto della sua amata Inter e intorno a lui erano tanti gli sportivi con gli occhi lucidi. Mercoledì mattina in un Duomo gremito si sono celebrati i funerali di Pietro Mazzo, presidente onorario dell’Ussmb (Unione società sportive Monza e Brianza), imprenditore affermato e uomo dal cuore grande, scomparso lunedì a 94 anni.
Monza: la città e il mondo dello sport uniti per l’ultimo saluto a Pietro Mazzo, tutti i labari sull’altare
Sull’altare sono stati posti i labari dell’Ac Monza (di cui il figlio Roberto è consigliere di amministrazione), del Comune di Monza, dell’Ussmb, del Panathlon e del Pedale Monzese. Nelle navate della basilica ad ascoltare l’omelia dell’arciprete monsignor Provasi vi erano molti volti noti. Tra questi Giovanni Stroppa, l’allenatore che ha portato il Monza in serie A, Vincenzo Iacopino, dirigente biancorosso, gli ex sindaci Dario Allevi e Roberto Scanagatti, l’attuale assessore allo sport Viviana Guidetti, il suo predecessore Andrea Arbizzoni, i consiglieri comunali Pier Franco Maffè (che ha letto la preghiera dei fedeli) e Sergio Visconti, il consigliere provinciale Massimiliano Longo e la consigliera regionale Martina Sassoli, Ghi Meregalli (che nel 2000 aveva “gemellato” la rievocazione storica monzese con il Festival dello Sport Ussmb), consiglieri vecchi e nuovi di Ussmb, Panathlon, Amici dell’Autodromo e di diverse associazioni sportive dilettantistiche.
Monza: la città e il mondo dello sport uniti per l’ultimo saluto a Pietro Mazzo, il ritratto dell’ex sindaco Allevi
Mazzo amava lo sport di base, quello “puro e pulito” come amava dire, quello per cui si prodigava, come è stato sottolineato da Allevi che, a nome dei figli (che glielo hanno espressamente richiesto), ha tratteggiato la figura di un uomo “dalla grande forza e coraggio, una sorta di highlander che pensavo avesse bloccato la macchina del tempo”.
L’ex primo cittadino ha ricordato “il saggio consigliere, il signore di altri tempi” che aveva una grande attenzione nei confronti dei più fragili.
«Negli anni Settanta ha fondato la società sportiva Cantalupo per togliere i ragazzi dalla strada e tanto si è prodigato per l’associazione calcistica Arcobaleno Down. Mazzo è stato un educatore per intere generazioni di monzesi».
Monza: la città e il mondo dello sport uniti per l’ultimo saluto a Pietro Mazzo, l’omaggio del presidente Malagò e l’invito di monsignor Provasi
Allevi ha riportato alla memoria le tante partite del Monza viste insieme e un momento in cui Mazzo si è sentito giustamente pieno di orgoglio: «Fu in occasione del quarantesimo anniversario dell’Ussmb quando il presidente del Coni Giovanni Malagò lo chiamò maestro».
Restano i ricordi ma anche gli insegnamenti. Monsignor Provasi ha invitato i presenti a non stancarsi mai di “trasformare il volto della città per renderla più solidale e accogliente attraverso lo sport anche nelle difficoltà, anche quando prevalgono i tradimenti, le delusioni e l’arroganza del male”.