Un vile gesto vandalico. Non può essere definito diversamente quello che nella notte tra mercoledì e giovedì ha colpito l’edicola votiva di via Leon Battista Alberti a Nova Milanese: è stata imbratta di escrementi.
Vandalismi a Nova Milanese: imbrattata l’edicola votiva di via Alberti
A dare l’allarme una residente della zona che aveva portato fuori il cane. Dopo aver avvisato il parroco don Luigi Caimi e il sindaco, un altro residente che di solito si prende cura dell’edicola fatta costruire dall’associazione Alpini, ha pensato di rivolgersi alla locale stazione dei Carabinieri.
«Mi hanno detto che questi atti vandalici sono stati depenalizzati e non costituiscono più reato, quindi potevo anche provvedere a pulire». E così ha fatto, per ripulire il volto della Vergine con il bambino, olio di gomito e sgrassatore. È la prima volta che l’edicola di via Alberti, punto di raccolta per diverse momenti religiosi come la processione sul Canale del mese di maggio, viene colpita da atti vandalici. Altre volte era capitato che altre statue votive della Madonna, come quella del parco Vertua, fossero state vittima dalla stupidità di ragazzi annoiati e soprattutto maleducati.
«Era un po’ di tempo che non succedevano atti vandalici del genere – ha sottolineato il sindaco Fabrizio Pagani – non ci sono parole per un gesto del genere: è solo un atto di inciviltà».
Vandalismi a Nova Milanese: nello stesso quartiere danneggiati i finestrini delle auto, i residenti chiedono telecamere
Sempre nella mattinata di giovedì, nello stesso quartiere, poco distante, alcuni residenti che avevano parcheggiato l’auto all’esterno si sono ritrovati non uno ma ben quattro vetri rotti. Tentativo di furto? O ulteriore azione vandalica? I residenti reclamano le telecamere.
«Non possiamo mettere telecamere in tutte le vie – ha precisato il sindaco Pagani – le telecamere hanno un senso in alcune zone particolari sensibili. È difficile tenere sotto controllo tutti, l’ideale sarebbe identificarli e far pagare i danni di tasca proprio sia a privati che a strutture pubbliche».