Sindacato Nursind sull’Irccs San Gerardo: «Non conosciamo ancora il futuro dei lavoratori»

Dall'1 gennaio l’ospedale San Gerardo di Monza diventa Irccs, le domande del sindacato Nursind sul futuro dei lavoratori.
Ospedale san Gerardo
Ospedale san Gerardo Fabrizio Radaelli

Dall’1 gennaio l’ospedale San Gerardo di Monza diventa Irccs, Istituto di Ricerca clinica a carattere scientifico. «Quale sarà il futuro dei lavoratori?». Lo chiede Donato Cosi, segretario territoriale del Nursind, sindaco degli infermieri, da pochi giorni rieletto anche nel Consiglio Direttivo nazionale.

Sindacato Nursind sull’Irccs San Gerardo: al via l’1 gennaio, rinnovate le perplessità di ottobre

«A pochi giorni dal passaggio dell’Asst Monza a Irccs – spiega Cosi i sindacati e i lavoratori non sanno ancora quale sarà il loro futuro. Ad oggi non abbiamo ricevuto note ufficiali, non siamo stati convocati dalla direzione, non sappiamo se o quali specialità verranno perse per passare all’Asst Brianza».

Già ad ottobre quando era stato annunciato il passaggio da Asst Monza a Irccs San Gerardo il Nursind aveva sollecitato la direzione del nosocomio di via Pergolesi a convocare i sindacati per conoscere il futuro dei lavoratori.

Sindacato Nursind sull’Irccs San Gerardo: «Arriveranno nuove forze o no?»

«Il San Gerardo è diventato Irccs – prosegue Cosi – ma noi non esultiamo perché ad oggi non sappiamo che cosa cambierà per i lavoratori: lo avevo dichiarato a ottobre, lo ribadisco oggi. Per chi lavora nell’Asst Monza e nelle due Fondazioni (Mbbm e Tettamanti) qualcosa cambierà. Modifiche che ad oggi non conosciamo e quindi non sappiamo se esultare oppure mobilitarci».

Il nuovo Irccs, che avrà una forte specializzazione in ambito pediatrico, diventerà un punto di riferimento per i bambini colpiti da malattie genetiche rare e oncoematologiche.

«Siamo orgogliosi di diventare una speranza e un punto di riferimento per i bambini che stanno attraversando il dramma della malattia oncologica – conclude Cosi – ma l’Irccs è un impegno importante, vogliamo sapere se arriveranno nuove forze o se dovremo portare avanti il nuovo Istituto con le forze, deboli e scarse, con le quali abbiamo combattuto la pandemia».