Monza, Roberto Salis ospite al liceo Zucchi: con gli studenti per parlare di Ilaria

Conferenza sul caso Salis al liceo Zucchi: i rappresentanti d’istituto degli studenti hanno invitato Roberto Salis, padre della monzese che lì ha studiato.
Monza Roberto Salis
Monza Roberto Salis

Una conferenza sul caso Salis al liceo Zucchi, dove l’attivista di Monza detenuta in Ungheria ha studiato. A inizio settimana i rappresentanti d’istituto degli studenti hanno invitato Roberto Salis, padre della 39enne da un anno in un carcere di massima sicurezza a Budapest.

Monza, Roberto Salis ospite al liceo Zucchi: il carcere in Ungheria

«La cella di Ilaria è infestata di cimici del materasso, viene punta spesso, si ritrova molti bubboni sulla pelle; lei ha anche varie allergie e inizialmente non poteva assumere antistaminici, ora fortunatamente sì; il cibo è scadente, durante tutta la giornata non fa quasi nulla, ha diritto a un’ora d’aria al giorno e le concedono di leggere due libri al mese», ha spiegato il padre raccontando quelle che sono le condizioni di un carcere che non segue le normative europee.

Come prove per la condanna ad oggi c’è un video, che mostra alcune persone mascherate, in particolare si vede una di queste che tiene il piede ad un altra.

Monza, Roberto Salis ospite al liceo Zucchi: gli ideali e il teatro

Il padre racconta che Ilaria è sempre stata una ragazza intelligente, ha cominciato un anno prima la scuola perché all’asilo si annoiava, ha frequentato il liceo Zucchi diplomandosi con massimi voti, si è laureata alla triennale di lettere antiche con 110 e lode ed è sempre stata appassionata di teatro.

«Ricordo la sua passione per il teatro – ha detto una professoressa del liceo Zucchi, all’epoca la sua insegnante del corso di teatro – era quel tipo di ragazza legata agli ideali che cominciava le frasi con “Ma le pare giusto?”».

Ideali che l’hanno portata a Budapest, ma che non sono cambiati. «Io non ho fatto nulla», dice Ilaria, durante i colloqui Skype con la famiglia, che ora riesce a rimanere in contatto con lei tramite due chiamate a distanza ogni mese e grazie alle lettere.

Monza, Roberto Salis ospite al liceo Zucchi: i riflettori sull’arresto

A differenza del padre, lei inizialmente non voleva che i media sapessero del suo arresto.
«Quando ho visto in televisione i video che mostravano le condizioni di mia figlia, ero contento. Perché solo in questo modo qualcosa sarebbe cambiato, prima non si sapeva nulla di Ilaria».

Le condizioni attuali sono leggermente migliorate, ma in Ungheria Salis rischia una condanna a 24 anni di carcere. Per il reato commesso, dunque, la pena sarebbe più severa anche rispetto all’omicidio volontario per cui la condanna va dai 2 ai 15 anni di reclusione.

Monza, Roberto Salis ospite al liceo Zucchi: «Non estromettetevi dalla società»

«Ilaria si è messa in una condizione di schiavitù», queste le parole dei fratelli riportate da Roberto Salis.

«Se posso darvi un consiglio – ha concluso – non estromettetevi dalla società: questo è un errore che ha fatto mia figlia. Bisogna contestare il sistema standoci dentro, ma abbiamo sempre avuto punti di vista diversi al riguardo».