Ilaria Salis, aperto il processo a Budapest: la monzese in aula in catene

Si è aperto a Budapest il processo in cui è imputata la monzese Ilaria Salis, portata in aula in catene.
Ilaria Salis
Ilaria Salis

Con le catene ai polsi e alle caviglie. Così Ilaria Salis è stata portata in aula a Budapest per l’avvio del processo a suo carico per l’accusa di avere aggredito due estremisti di destra a una manifestazione nella capitale ungherese.

Ilaria Salis, aperto il processo a Budapest: aggiornato al 24 maggio

Il processo si è aperto ed è stato aggiornato al 24 maggio. La maestra di Monza, 39 anni e da un anno in detenzione preventiva in Ungheria in un carcere di massima sicurezza in condizioni al limite, fin dall’inizio della vicenda si è dichiarata innocente e così ha fatto anche in tribunale: si è dichiarata non colpevole.
Era stata arrestata l’11 febbraio 2023, rischia fino a 24 anni anni di reclusione.

Ilaria Salis, aperto il processo a Budapest: le parole dell’avvocato

In aula c’erano il papà Roberto Salis e il suo legale Eugenio Losco, che nella giornata di martedì incontrerà l’ambasciatore: «È stato scioccante, un’immagine pazzesca – ha detto l’avvocato all’agenzia Ansa – Ci aveva detto che veniva sempre trasferita in queste condizioni ma vederla ci ha fatto davvero impressione. Era tirata come un cane, con manette attaccate a un cinturone da cui partiva una catena che andava fino ai piedi, con questa guardia che la tirava con una catena di ferro. Ed è rimasta così per tre ore e mezza. È una grave violazione della normativa europea, l’Italia deve far finire questa situazione ora».

Ilaria Salis, aperto il processo a Budapest: il tweet del ministro Tajani

«Chiediamo al governo ungherese di vigilare e di intervenire affinché vengano rispettati i diritti, previsti dalle normative comunitarie, della cittadina italiana Ilaria Salis detenuta in attesa di giudizio», ha scritto su X il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani.

Ilaria Salis, aperto il processo a Budapest: la raccolta firme continua

Intanto la raccolta firme lanciata dal Comitato Ilaria Salis per riportare la donna in Italia ha superato le 51.700 firme.