Brianza: oltre 17mila persone senza medico di famiglia, le azioni di Ats

Sono 17.168 gli assistiti a Monza e Brianza senza il medico di medicina generale. Ne mancano 123. Le azioni messe in campo da Ats Brianza.
Medico di base
Medico di base

Sono 17.168 gli assistiti con più di 14 anni residenti sul territorio di Ats Brianza che attualmente si ritrovano senza il medico di medicina generale. Un numero destinato a salire dato che dal 3 settembre al 31 dicembre se ne aggiungeranno altri 23.720.

Emergenza medici di famiglia: potenziamento della continuità assistenziale

Numeri che possiamo anticipare sulla base dei pensionamenti dei dottori, ma che potrebbero variare per situazioni non prevedibili come trasferimenti e recessione di ruoli. Quel che è certo è che bisogna adeguarsi rapidamente ai nuovi scenari” anticipa il direttore generale ATS Brianza, Carmelo Scarcella.

Ats Brianza è scesa in campo per cercare ogni possibile soluzione. Insieme alle rappresentanze dei medici di medicina generale delle province di Monza e Brianza e Lecco (in quest’ultima la situazione è decisamente migliore) ha condiviso un progetto di sviluppo di potenziamento della continuità assistenziale con l’apertura feriale in fascia oraria diurna di strutture per la tutela di coloro che sono rimasti senza medico di famiglia con particolare attenzione alle fasce più deboli. 

Emergenza medici di famiglia: attivi dal 4 luglio otto ambulatori

Dal 4 luglio sono attivi otto ambulatori in sei diversi comuni: Correzzana, Arcore, Agrate, Limbiate, Varedo, BrugherioAi 257 medici iscritti nella graduatoria della continuità assistenziale è stata inviata una richiesta per un’eventuale disponibilità a questo servizio. Le risposte positive sono state 33. Per questo l’Agenzia sta cercando di reperire ulteriori disponibilità nell’elenco dei medici ex Usca (Unità speciali di continuità assistenziale). Grazie alle risorse disponibili Ats potrà coprire, seppur parzialmente, per i mesi di luglio e agosto gli ambiti carenti nei diversi ambulatori. 

Emergenza medici di famiglia: servirebbero 578 medici per 751.567 aventi diritto, ce ne sono 455

I dati forniti dall’Agenzia di Tutela della Salute disegnano una situazione piuttosto allarmante. Nel territorio di competenza risiedono 751.567 persone con più di 14 anni che richiederebbero 578 medici di medicina generale. Al momento, però, i camici bianchi di famiglia titolari sono 455. All’appello ne mancano, quindi, 123. Per sopperire a questa mancanza vi sono attualmente 54 dottori con incarico provvisorio che, ovviamente, non sono sufficienti. 

Emergenza medici di famiglia: situazione esplosa con la pandemia

La situazione, già complicata per fattori numerici (l’accesso a numero chiuso alla Facoltà di Medicina è il primo fattore con il quale fare i conti) è diventata esplosiva a causa della pandemia che ha sovraccaricato di lavoro i medici di base. Per reperire nuove forze a marzo Ats ha pubblicato un bando per la copertura degli ambiti carenti dell’Area Territoriale dopo una ricognizione effettuata dal Dipartimento di Cure Primarie sul fabbisogno di medici. La comunicazione era rivolta ai dottori iscritti nella graduatoria regionale, a quelli già titolari intenzionati a trasferirsi in un altro ambito ed eccezionalmente anche ai medici che hanno conseguito la formazione in medicina generale.

Emergenza medici di famiglia: chiesto ai medici in servizio di elevare il massimale di assistiti, poche le risposte positive

Inoltre, il Dipartimento di Cure Primarie continua la ricerca di medici interessati a un affidamento temporaneo dell’ambito (con incarico provvisorio) e ha chiesto ai medici di famiglia già in servizio l’elevazione del massimale dei loro assistiti.

Ringrazio i medici che hanno accettato di superare il loro massimale di 1.500 pazienti – ha sottolineato ScarcellaGrazie a questi 121 dottori si è potuta garantire l’assistenza primaria a 30.024 persone che, altrimenti, sarebbero rimaste senza medico curante”.
Il Dipartimento di Cure Primarie ha, inoltre, proposto al Polo Formativo MMG di Ats Brianza un percorso di conferimento di incarico provvisorio (con il valore di tirocinio professionalizzante) ai medici iscritti al corso triennale in Medicina Generale. In pratica, i corsisti in autonomia o in equipe potranno prendere in carico chi è rimasto senza medico di famiglia. Le risposte non sono confortanti: su una trentina di medici solo dodici hanno accettato.