Anche Arcore in crisi per i medici di base: 6mila pazienti a rischio

Il sindaco Bono contatta Ats e Regione per affrontare il problema.
Medico di base
Medico di base

Era già chiaro che il problema della carenza dei medici di medicina generale, più sentito nei popolosi comuni dell’hinterland milanese, stava arrivando anche ai centri più piccoli brianzoli. Da qualche settimana il tema è all’attenzione dell’amministrazione comunale di Arcore perché la prospettiva è netta: per l’estate è previsto il pensionamento di due dei dottori cittadini e il trasferimento di un terzo. E per la fne dell’anno di altri due. A dicembre potrebbero essere più di 6mila gli arcoresi senza medico di famiglia.

Medici di base ad Arcore: chi se ne va

Non si tratta di una visione pessimistica ma di una concreta prospettiva paventata dagli stessi professionisti che hanno segnalato la carenza strutturale al Comune di Arcore. Dopo le prime avvisaglie -ha spiegato il sindaco Maurizio Bono- mi sono sentito con Ats Vimercate, ma su questo argomento non intendo perdere tempo e voglio vederci chiaro. Ho chiesto un incontro alla sezione welfare di Regione Lombardia e sto attendendo la convocazione”.

I due medici pensionandi sono Mario Acquati e Alberto Penati, in servizio presso l’ambulatorio condiviso di via Gilera dal quale è andato via qualche anno fa, sempre per raggiunti limiti di età, un altro pilastro della sanità locale di base: Pietro Ronchi. Tre storici dottori che in pochi anni si chiudono la porta dell’ambulatorio alle spalle.

Arcore e i medici di base: a Brugherio 7mila orfani

Se, sulla carta, un pensionamento è solo un passaggio al quale segue una sostituzione, la realtà del territorio lombardo negli ultimi anni è ben diversa. La carenza di dottori di medicina generale è un dato netto. Solo per citare un esempio vicino, Brugherio da almeno un anno fa i conti con oltre 7mila cittadini privi di un medico di famiglia. Per correre ai ripari, Ats ha attivato un servizio di guardia medica (con personale a rotazione) per il quale è stato il Comune a trovare uno spazio adeguato.

Medici di base: cosa può accadere

L’altro intervento di tamponamento è stato quello di incrementare i numeri per ogni medico, fino a 1800 pazienti. Un meccanismo d’emergenza, quello di incrementare i massimali, che rischia talvolta di peggiorare la situazione rendendo i dottori poco accessibili. Terza soluzione d’emergenza: abilitazione a medici ancora iscritti al corso di formazione in medicina generale, per un massimo di 650 assistiti a testa. Si tratta come è evidente di una corsa ai ripari più che di una pianificazione efficacPer scongiurare la necessità di corse d’emergenza di questo anche su territorio arcorese Bono si sta mobilitando, ma va detto che la competenza su questi temi resta in capo ad Ats e Regione e che i Comuni possono solo fare pressione e mettere a disposizione spazi, in caso di necessità.
Uno dei risvolti cui prestare attenzione è quello della copertura del territorio. Il rischio è che man mano il rinnovo dei medici e la loro tendenza ad avvicinarsi alle farmacie lasci sguarniti di ambulatori alcuni quadranti della città.