È morto Vittorio Emanuele di Savoia, quando scrisse la lettera alla città di Monza: «Impressa nel codice genetico»

È morto a Ginevra Vittorio Emanuele di Savoia, figlio dell'ultimo re d'Italia Umberto II. Nel 2017 la sua lettera alla città di Monza.
Una foto recente della famiglia Savoia pubblicata a fine dicembre dagli Ordini Dinastici della Real Casa di Savoia
Una foto recente della famiglia Savoia pubblicata a fine dicembre dagli Ordini Dinastici della Real Casa di Savoia

È morto a Ginevra Vittorio Emanuele di Savoia, figlio dell’ultimo re d’Italia Umberto II, e di Maria José. Avrebbe compiuto 87 anni il 12 febbraio.
L’annuncio in una nota della Real Casa di Savoia: “Alle ore 7.05 di questa mattina, 3 febbraio 2024, Sua Altezza Reale Vittorio Emanuele, Duca di Savoia e Principe di Napoli, circondato dalla Sua famiglia, si è serenamente spento in Ginevra. Luogo e data delle esequie saranno comunicati appena possibile“.
I funerali sono stati fissati per sabato 10 febbraio nella Basilica di Superga, a Torino.

È morto Vittorio Emanuele di Savoia, la storia

La storia dei Savoia è legata a doppio filo con Monza, a partire da quella Villa reale che ha accompagnato oltre duecento anni di storia dagli Austriaci, a residenza della famiglia reale fino all’assassinio di re Umberto, sul vialone Cesare Battisti nel 1900. In quel momento, con la chiusura della dimora decisa da Vittorio Emanuele III e la successiva cessione allo Stato, si interrompe la presenza della famiglia in città.

È morto Vittorio Emanuele di Savoia, la lettera in cui parlò di Monza

Ma non il legame: a Monza esiste il vicariato di Monza e Brianza degli Ordini dinastici della Real Casa Savoia, costola sul territori dell’Associazione Internazionale delle Dame e Cavalieri degli Ordini Dinastici della Real Casa di Savoia. E proprio in occasione della nascita del nuovo vicariato, nel 2017, Vittorio Emanuele di Savoia aveva scritto alla città di Monza.

«A Monza, la mia Casa conobbe pagine gloriose e tragiche – ha scritto – vera e propria capitale estiva del Regno d’Italia nell’ultimo frammento dell’Ottocento, testimone del doloroso Regicidio del mio Augusto Avo, S.M. il Re Umberto I, essa resta impressa nel codice genetico di Casa Savoia con le sue bellezze e le sue testimonianze così cariche di storia e di valori, quali la Villa reale e la splendida cappella. Un’importanza che trova eco anche nella Cappella di Teodolinda del Duomo di Monza, dove è custodita una delle reliquie più insigni della cristianità: il Santo Chiodo, incastonato nella Corona Ferrea che rappresenta per la mia Casa un segno di fede e di regalità».

È morto Vittorio Emanuele di Savoia, l’intervista al Cittadino nel 2010

L’intervista rilasciata da Vittorio Emanuele di Savoia al Cittadino nel 2010 in occasione dei 110 anni dal regicidio.