«Il nostro stendardo abbrunato a lutto si inchina dinanzi alla scomparsa di sua altezza reale Vittorio Emanuele, duca di Savoia e principe di Napoli»: la notizia che nel mattino di sabato 3 febbraio ha fatto il giro d’Europa è arrivata a «scuotere profondamente» anche la Royal Society, il sodalizio monzese e brianzolo di gentiluomini e gentildonne che immediatamente ha inviato le proprie «più sentite condoglianze» a tutti i membri della casa reale.
È morto Vittorio Emanuele di Savoia, il ricordo del royal watcher monzese: il governor di Royal Society, Thomas Luigi Mastroianni
Lo spiega il suo governor Thomas Luigi Mastroianni, già vicario (fino al 2020) della delegazione di Monza e Brianza degli Ordini dinastici della real casa di Savoia, ricordando «con affetto e commozione» il figlio di Umberto II, ultimo re d’Italia, e di Maria Josè.
«Ricoprendo negli anni diversi incarichi istituzionali – spiega Mastroianni – ho avuto la fortuna di incontrare sua altezza reale in parecchie occasioni: cordiale, affabile e assolutamente differente da come, troppo spesso, era stato descritto da un certo tipo di stampa».
È morto Vittorio Emanuele di Savoia, il ricordo del royal watcher monzese: «Visite private in città non sono mai mancate»
Tra i ricordi più cari di Mastroianni quello di «una colazione in un albergo romano: seduto di fronte a sua altezza, ho avuto modo di scoprire la sua profonda passione per la storia, soprattutto militare, dell’Italia. Ne sono rimasto sorpreso: visti i trascorsi, credevo fosse un’eredità troppo impegnativa da affrontare e da gestire. Invece dalla storia d’Italia era estremamente affascinato e l’amore per il nostro paese e la sua cultura non l’hanno mai abbandonato. Poi, certo, c’era Monza: con la nostra città il rapporto, ricucito negli anni anche grazie all’attività svolta in passato dalla delegazione locale degli Ordini dinastici, è sempre stato particolare. Fino a quando la sua salute, cagionevole, gliel’ha concesso, visite private nella nostra città non sono mai mancate. Poi ha continuato a guardare, da lontano ma con attenzione, tutto quello che succedeva qui».
È morto Vittorio Emanuele di Savoia, il ricordo del royal watcher monzese: l’apprezzamento per il progetto dei “Simboli reali”
In particolare, prosegue Mastroianni, “royal watcher” ed esperto di buone maniere, «sua altezza reale in passato ha dimostrato di aver apprezzato la riproduzione della corona d’Italia realizzata, a partire da una mia idea e secondo la descrizione presente in un regio decreto del 1890, dal maestro Franco Mariani di Cesano Maderno. Nelle mie intenzioni il progetto “Simboli reali” avrebbe dovuto portare alla riproduzione anche di altri elementi simbolo di casa Savoia. Purtroppo, però, si è fermato alla sola corona, che comunque abbiamo avuto la possibilità di esporre in un luogo dal grande valore simbolico» come la Villa reale.
«Nonostante tutto quello che è stato detto e scritto, sua altezza Vittorio Emanuele si è a lungo impegnato per ristabilire buoni rapporti, concilianti, tra i diversi membri della casa reale. Profondamente religioso, ha sempre tenuto in grande considerazione il Vaticano: i rapporti tra casa Savoia e San Pietro sono stati cordiali. All’amore per la famiglia ha affiancato una forte attenzione nei confronti del prossimo: faremo tesoro di questi suoi insegnamenti», conclude Mastroianni anticipando che la Royal Society presto organizzerà diverse iniziative in sua memoria.