La scomparsa del principe Vittorio Emanuele di Savoia, avvenuta sabato 3 febbraio alle 7.05 a Ginevra, segna in un certo senso un epilogo che tocca anche Monza. La nostra città è indissolubilmente legata alla Real Casa per una presenza che l’ha condotta, tra il 1878 e il 1900, ad essere la seconda residenza, ancorché non ufficiale, del Regno d’Italia. La Villa Reale era infatti stata donata con un atto legislativo del Parlamento ai principi di Piemonte ed eredi al trono Umberto e Margherita dieci anni prima, nel 1868 in occasione del loro matrimonio.
È morto Vittorio Emanuele di Savoia, l’epilogo che tocca anche Monza: la Collegiata, la Corona ferrea, l’ospedale di via Solferino
La città è poi sede della Collegiata di San Giovanni Battista, a sua volta custode della Corona Ferrea e più volte beneficata dal re, come l’ospedale di via Solferino che porta il suo nome. L’antichissimo monile, su proposta del presidente del consiglio dei ministri, dal 1890 prende il posto della corona di Sardegna nel grande stemma dello Stato. La corona di ferro designa inoltre l’ordine della Corona d’Italia, espressamente creato da Vittorio Emanuele II per le nozze dei principi ereditari.
A questo aspetto, storico e sacrale, si è richiamato Vittorio Emanuele nel 2017, in occasione dell’indirizzo di saluto alla neo costituita delegazione briantea o vicariato degli Ordini Dinastici di Casa Savoia: la “Corona Ferrea rappresenta per la mia Casa un segno di fede e di regalità”. La corona di ferro è riprodotta nell’apparato decorativo della Cappella Espiatoria e nelle tombe reali al Pantheon, oltre che nell’apparato decorativo di corte in auge sotto Umberto I.
È morto Vittorio Emanuele di Savoia, l’epilogo che tocca anche Monza: la figura del principe di Napoli, titolo mutuato dall’ultimo re
Al di là delle vicissitudini di cui il principe s’è reso protagonista nel corso degli anni, dal discusso rapporto con il padre re Umberto II ai casi giudiziari in Francia e Italia, Vittorio Emanuele ha custodito nel suo predicato i titoli che furono già del trisavolo, il giovane Vittorio Emanuele, duca di Savoia, poi primo re d’Italia con il progressivo che ha fatto seguito quello dei sovrani di Piemonte e Sardegna, ovvero Vittorio Emanuele II.
Il titolo di principe di Napoli, invece, lo ha mutuato dal giovane Vittorio Emanuele III, l’ultimo dei Savoia ad avere abitato nell’infanzia e nella giovinezza la Villa Reale. E che, per certi versi, fino alla tragedia che colpì Umberto I, ebbe un legame anche affettivo con la nostra città: il vice governatore Egidio Osio aveva infatti sposato la monzese Maria Scanzi e il principino, sino alla maggiore età, aveva trascorso le sue vacanze estive a Monza.
È morto Vittorio Emanuele di Savoia, l’epilogo che tocca anche Monza: i messaggi negli anniversari del regicidio
In svariati anniversari del regicidio e in particolare nel 2000, ricorrenza del primo centenario, il principe Vittorio Emanuele ha sempre fatto pervenire un messaggio personale e un omaggio floreale alla memoria del bisnonno Umberto riproponendosi di visitare con la dovuta attenzione la città di Monza. Questo voto è stato in parte idealmente sciolto nel 2010 con la realizzazione della mostra itinerante Casa Savoia e l’Unità d’Italia, tra i cui materiali, prestati in massima parte proprio dal principe, si annoveravano cimeli e memorabilia appartenuti alle coppie regali Umberto – Margherita e Vittorio Emanuele – Elena, inevitabilmente portati appresso nelle loro lontane stagioni monzesi.