È morto Silvio Berlusconi

Il leader di Forza Italia e presidente onorario dell'Ac Monza era di nuovo stato ricoverato da venerdì all'ospedale San Raffaele.
Silvio Berlusconi a Monzello
Silvio Berlusconi a Monzello

È morto Silvio Berlusconi, lunedì 12 giugno. È stato indiscusso protagonista degli ultimi trent’anni della storia dell’Italia, prima come imprenditore e poi come politico. Nel bene e nel male. Aveva 86 anni e venerdì era stato ricoverato di nuovo in ospedale al San Raffaele di Milano dopo un ricovero più lungo – 45 giorni – nel mese di aprile. All’origine, una infezione polmonare insorta in un quadro “di una condizione ematologica cronica”. Era tornato a casa a metà maggio.

Silvio Berlusconi: protagonista fino alla fine

Ha voluto essere protagonista fino alla fine. Era comparso in due video recenti dall’ospedale (“finalmente in giacca e camicia”) per invitare al voto per le elezioni comunali di maggio e per la convention di Forza Italia. Provato, ma sempre al comando del suo partito.

A febbraio 2021 era salito sull’aereo personale per volare a Roma per partecipare alle consultazioni con il premier incaricato Mario Draghi e poi aveva voluto essere decisivo nelle scelte delle elezioni politiche di ottobre 2022 che avevano portato Giorgia Meloni alla presidenza del consiglio.
Una sorta di nuova discesa in campo dopo quella del gennaio 1994 quando con un messaggio tv registrato aveva annunciato l’intenzione di impegnarsi in politica con un movimento nuovo, Forza Italia. Di lì a due mesi avrebbe vinto le elezioni sistemandosi sullo scacchiere politico per venticinque anni: tante luci e altrettante ombre, successi politici e inchieste giudiziarie, scandali, controversie. L’uomo “che si era fatto da solo” e “per un nuovo miracolo italiano”.

Silvio Berlusconi: tra Villa San Martino e Monzello

Quattro volte presidente del consiglio, onorevole e senatore. In Lombardia la base era sempre a Villa San Martino di Arcore, anche se votata a Milano dove era cresciuto.
Al mese di febbraio risale uno degli ultimi eventi che l’hanno visto protagonista, la cena a Villa Gernetto con tutti i giocatori del Monza, lo staff, la dirigenza e i dipendenti della società: un’occasione per fare il punto, dopo la sosta per i Mondiali, della prima storica stagione in Serie A poi chiusa con la salvezza.
In autunno al centro sportivo Monzello e all’U Power Stadium da presidente onorario del Monza, quello che era stato il suo ritorno nel mondo del calcio – a partire dal settembre 2018 insieme al fratello Paolo e al braccio destro di sempre Adriano Galliani – dopo una storia lunga e vincente con il Milan.
E in piazza a Monza era arrivato anche per le elezioni comunali di giugno 2022 al fianco dell’allora sindaco uscente Dario Allevi atteso dal ballottaggio: in quell’occasione cori da stadio e applausi, richiami al Monza in Serie A e allo sport cittadino vincente. Ogni volta una notizia, come quando nel mese di aprile era andato al ristorante di chef Vincenzo Butticé: una cena con risotto di pesce e una visita in cucina per un selfie con lo staff.

Silvio Berlusconi: editoria, politica, tv e sport

Edilizia, calcio e sport con la polisportiva Mediolanum (che era anche servita a conquistare una base di voti a scapito in un secondo momento del destino delle società coinvolte), editoria e televisione, politica: le tappe di una vita che si è legata a doppio filo con la storia italiana.

La Brianza di Silvio Berlusconi

E con quella della Brianza: le vicende di Berlusconi e di Forza Italia si sono intrecciate a quelle della Brianza e non solo per il quartier generale a Villa San Martino di Arcore, una villa nobiliare a Macherio, l’Università del pensiero liberale a Villa Gernetto di Lesmo.

Monza Silvio Berlusconi
Monza Silvio Berlusconi

“In Brianza Forza Italia aveva trovato un terreno fertile e ha attecchito rapidamente riuscendo ad aggregare buona parte dell’elettorato moderato, cattolico e laico, orfano della Democrazia cristiana e del Partito socialista, spazzati via dallo spirito di rinnovamento che agli inizi degli anni Novanta ha cominciato a soffiare forte come reazione agli scandali di Tangentopoli e alle inchieste di Mani pulite – ha scritto il Cittadino in un approfondimento pubblicato nel novembre 2020 a firma Monica Bonalumi –  Nel nostro territorio in tanti sono stati conquistati da Berlusconi che in pochi mesi dal celeberrimo videomessaggio “L’Italia è il Paese che amo” (quello della “discesa in campo”, ndr.) è riuscito a vincere le elezioni sbaragliando la “gioiosa macchina da guerra” del centrosinistra guidato da Achille Occhetto (…) Forza Italia è stato un contenitore trasversale che ha fatto breccia tra gli imprenditori e tra i pensionati, tra i professionisti e tra i giovani. Giussano, Seregno, Lissone e Desio per anni hanno costituito una solida cassaforte per il partito di Berlusconi che, in alcune consultazioni è volato oltre il 40%. La formazione ha mietuto consensi in tutta la provincia e ha fatto il pieno in alcuni piccoli centri del Vimercatese, tra cui Camparada e Correzzana, che si sono quasi sempre distinti in quella fascia che tradizionalmente guarda con maggior simpatia verso il centrosinistra. Per quasi 25 anni, con oscillazioni più o meno condizionate dal vento nazionale, gli azzurri hanno fatto man bassa di voti (…) La Brianza è stato un serbatoio di voti ma, a conti fatti, ha ricevuto molto meno di quanto non abbia dato in termini di consensi”.