Consumo di suolo: a Monza e Brianza spariti altri 48 ettari in un anno, come 70 campi dal calcio

Alla provincia di Monza e Brianza resta il primato di consumo di suolo: il 41% della superficie totale. Nel corso del 2022 cementificati 48 ettari.
Monza e Brianza: 70 campi da calcio corrisponde al consumo di suolo nel 2022
Monza e Brianza: 70 campi da calcio corrisponde al consumo di suolo nel 2022

Ci pensiamo a ogni cantiere che si incrocia per strada, a ogni gru che scorgiamo dalle finestre. Ci si fa caso ogni volta che una escavatrice azzanna un altro stralcio di verde e quando sentiamo dire da qualcuno un po’ più anziano che «qui una volta c’erano i campi, e noi in quei campi giocavamo».

Consumo di suolo: l’analisi del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente

Il consumo di suolo non si ferma e a quella che è l’esperienza empirica di una trasformazione apparentemente inarrestabile, ogni giorno sotto gli occhi di tutti, si affiancano le analisi e i dati diffusi nei giorni scorsi dall’ultimo rapporto che il Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (Snpa) dedica al “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici”.
Le brutte notizie si leggono a pagina 20 del report di sintesi: “Monza e Brianza si conferma la provincia con la percentuale di suolo artificiale più alta al 2022, con circa il 41% di suolo consumato in rapporto alla superficie provinciale e un ulteriore incremento di 48 ettari, dopo i quasi 11 dello scorso anno”.

Consumo di suolo: dal 39,14% del 2006 al 41% del 2022

La percentuale di suolo consumata era del 39,14% nel 2006, poi è passata al 40,11 nel 2012 e al 40,5% nel 2019. Per capire meglio cosa vogliano dire queste percentuali servono un po’ di calcoli e qualche equivalenza. Intanto: 48 ettari sono 480mila metri quadri. In 480mila metri quadri ci stanno qualcosa come una settantina di campi da calcio (di dimensioni standard): se li mettiamo in fila per il lato lungo, questi 70 campi da calcio dal centro di Monza fanno arrivare ad esempio fino a Sovico o a Lesmo.

Consumo di suolo: nel 2022 consumati 480mila metri quadrati di suolo

Se invece vogliamo affrontare i calcoli non da un punto di vista spaziale, ma temporale, ecco allora che questi 480mila metri quadri di suolo consumato in lungo e in largo tra tutti i comuni della provincia, divisi per i 365 giorni dell’anno fanno 1.315. Il che vuol dire che, nel corso del 2022, 1.315 metri quadri di terreno libero sono stati consumati ogni giorno, tutti i giorni. Ancora: 1.315 al giorno vuol dire quasi 55 all’ora. Da ultimo: 55 metri quadri all’ora di suolo libero consumato vuol dire quasi un metro quadro di suolo che, in provincia, da verde è diventato grigio per ogni singolo minuto degli scorsi dodici mesi.

Consumo di suolo: andamento che rispecchia l’andamento regionale

Nel 2006 in quello che sarebbe diventato il territorio della provincia era consumato il 39,14%, poi è diventato il 40,72% nel 2022. Ancora una riflessione, che non vale da consolazione: l’andamento provinciale rispecchia quello regionale, perché la percentuale di suolo consumato continua a crescere anche in Lombardia (dall’11,54% del 2006 al 12,16% del 2022, con un incremento netto di quasi 908 ettari dell’anno scorso sul 2021).

Precisazione doverosa: non tutti i comuni della Brianza si comportano allo stesso modo, perché c’è chi consuma di più e chi consuma di meno. Alla fine del 2022 Monza contava il 49,40% di suolo consumato – era il 48% nel 2006.

Consumo di suolo: Monza contiene, Lissone è il Comune più cementificato; nel Vimercatese quelli più “verdi”

L’anno scorso nel capoluogo della provincia si sono consumati quasi 1.636 ettari con un incremento del 2,63% rispetto al 2021: incremento tutto sommato contenuto e poi, come si commenta sempre in queste circostanze, per fortuna a Monza c’è il parco, che aiuta ad arrestare l’ondata di cemento. Lo stesso non si può dire di Lissone, che conferma il suo record negativo con oltre il 71% di superficie cementificata, seguito poi da Muggiò con il 61% (o poco meno), da Verano Brianza e da Villasanta, entrambi con valori a ridosso del 57%. Spiccano al capo opposto della classifica, con le percentuali più basse, Cornate d’Adda (18% di suolo consumato sul totale), Sulbiate (21%), Ornago e Mezzago (circa 23%), ancora ritratto della verde Brianza.