A Senago un esercito rosso per ricordare Giulia Tramontano e il figlio Thiago

Erano migliaia lunedì sera 19 giugno, autorità e semplici cittadini di tutte le età, per la marcia silenziosa in ricordo della ragazza massacrata dal fidanzato
La marcia per Giulia Tramontano a Senago
La marcia per Giulia Tramontano a Senago

Un esercito in rosso, un esercito per Giulia Tramontano. Erano migliaia lunedì sera 19 giugno a Senago, autorità e semplici cittadini di tutte le età, per la marcia silenziosa in ricordo della ragazza massacrata dal fidanzato. I partecipanti, tantissimi anche dai Comuni limitrofi erano stati invitati a vestirsi di rosso anti violenza. Alla testa del corteo, al fianco del sindaco Beretta, due assessori regionali, Elena Lucchini e il vice presidente del consiglio Marco Alparone, tanti sindaci della zona, Casati, Romeo e altri, e la neo responsabile alle Infrastrutture di Città Metropolitana, la padernese Daniela Caputo.

La marcia silenziosa per Giulia Tramontano a Senago

Alla fine del corteo, in piazza Tricolore dai gradini della chiesa di Castelletto, il sindaco Beretta ha voluto leggere le parole della mamma di Giulia, Loredana, e ha annunciato che la casa di comunità che presto aprirà a Senago prenderà il nome della ragazza. «Stiamo lavorando – ha confermato l’assessore alla Famiglia e Pari Opportunità, Elena Lucchiniper migliorare l’assistenza delle mamme in difficoltà ma urge intervenire, e lo stiamo facendo, sulla formazione anche psicologica del personale di soccorso, delle forze dell’ordine, perchè siano in grado di cogliere i segnali di un disagio o di crisi relazionale che a volte le stesse donne non colgono. Migliorando l’approccio e le tecniche di confronto con persone che a volte non sono consce della loro situazione», magari troppo immerse in una cultura di sudditanza, di sottomissione e di violenza anche psicologica che ancora permeano tante relazioni in Italia. 

«Da mamma – ha poi sottolineato la consigliera Caputo e da rappresentante di quella “grande mamma” di tutti i Comuni che è Città Metropolitana, ho preso contatto con questa gente e con questo dramma poco distante da qui, alla panchina rossa», che è collocata a pochi metri dal sagrato della chiesa di Castelletto e nei giorni è diventata il luogo di ritrovo di tanti concittadini ma anche punto di inizio del fare sociale, in ricordo di Giulia e di Thiago.