Senago: il compagno confessa l’omicidio di Giulia Tramontano, trovato il corpo

Alessandro Impagnatiello arrestato per l'omicidio della 29enne, il corpo trovato sepolto in un campo.
I carabinieri a Senago
I carabinieri a Senago

Senago è sotto shock per la tragedia che ha colpito Giulia Tramontano, ventinovenne di origini napoletane incinta di sette mesi, che viveva in città da cinque anni prima da sola e poi con il findazato Alessandro Impagnatiello, 30 anni, barman nei locali di lusso di Milano.

L’uomo nella notte di mercoledì dopo una giornata convulsa tra la loro abitazione di via Novella e la caserma dei carabinieri, ha confessato di aver accoltellato la ragazza e di aver tentato di bruciarne il cadavere e poi ha condotto i carabinieri sul luogo dove ne aveva occultato il cadavere: l’intercapedine di alcuni box di via Monterosa a poche centinaia di metri da casa.

Omicidio di Giulia: le indagini

Alessandro dopo aver compiuto il gesto al culmine di una lite avvenuta la sera di sabato 27 maggio dopo le 21, ha fatto credere che Giulia fosse andata via chissà dove e ha presentato la denuncia di scomparsa. Ha raccontato che la donna aveva portato con sè soldi e un bancomat, ma non il cellulare che è risultato inesistente dalle 21.30 circa,  ma il suo racconto faceva acqua da tutte le parti. Così i carabinieri dopo aver avuto la certezza che Giulia non era passata da nessuna telecamera della zona – l’ultima ripresa è delle 20 di sabato in piazza Tricolore mentre rientrava in casa – hanno iniziato a metterlo alle strette. Prima indagato per istigazione al suicidio, poi omicidio volontario.

Omicidio di Giulia a Senago: l’altra relazione

Hanno dunque accertato che sulla sua vettura c’erano tracce di sangue e poi sono andati in casa dove nella tarda serata di mercoledì hanno isolato altre tracce di sangue  sulle scale e nei box. A quel punto Alessandro è stato portato in caserma e nella notte ha confessato. Dopo la lite ha accoltellato Giulia e poi ha cercato di bruciarne il cadavere in casa. Non riuscendo l’ha trascinata giù per le scale nei box dove l’ha caricata nella sua TRoc e l’ha portata a soli 650 metri. Non l’avrebbero trovata se lui stesso non avesse indicato il luogo esatto.

Ora è accusato di omicidio volontario aggravato occultamento di cadavere e procurato aborto, ovvero l’omicidio del suo nascituro. Il movente starebbe nella lite scattata dopo che Giulia aveva scoperto che Alessandro aveva una relazione con una collega americana e che questa aveva aspettato un figlio da lui, ma che per lui aveva abortito. La famiglia di Giulia adesso è distrutta e chiusa nel dolore. L’epilogo non era quello che avrebbe mai voluto. Le indagini comunque continuano per capire se Alessandro ha avuto un complice.