È successo di nuovo, questa volta a Biassono. La vittima (purtroppo ancora una volta) è una anziana, a cui ignoti truffatori hanno chiesto soldi in cambio delle cure per la nipote che – stando al racconto dei malviventi – sarebbe stata in pericolo di vita.
Tentata truffa telefonica a Biassono: 85enne contattata da una voce giovane che si è finta la nipote
Il tutto è successo martedì 21 febbraio, intorno all’ora di pranzo. La donna, un’anziana di 85 anni che vive da sola, è stata contattata telefonicamente da una donna. La voce al telefono, quella di una persona giovane, ha spiegato all’anziana di essere la nipote e che si trovava in ospedale a Niguarda, ricoverata d’urgenza per un grave caso di Covid-19.
«Al telefono questa donna che si spacciava per mia figlia, con voce molto flebile e sofferente, ha detto che dalle analisi era emerso un grave danno a entrambi i polmoni e che sarebbero serviti 10.000 euro per una cura sperimentale e salvavita», racconta la figlia dell’anziana.
Tentata truffa telefonica a Biassono: l’anziana è andata in panico, la voce le ha chiesto 10mila euro, gioielli e oro
A quel punto l’ottantenne biassonese è andata in panico, in preda all’ansia per la salute della nipote ha subito detto a quella che credeva essere proprio sua nipote, che in casa aveva solo 350 euro. A quel punto la truffatrice ha cercato di insistere, sollecitando la donna a cercare tra i gioielli e l’oro in casa: «Mia mamma non possiede gioielli e ha pochissimi oggetti d’oro, solo la fede e qualche orecchino. Lo ha spiegato a quella che credeva essere mia figlia al telefono, e a quel punto la truffatrice, dopo un po’ di insistenza, ha deciso di riattaccare la cornetta del telefono».
Tentata truffa telefonica a Biassono: la voce le ha detto di non contattare la figlia
Per isolare ulteriormente l’anziana, la truffatrice al telefono, fingendosi sempre la nipote, le avrebbe anche detto di non provare a contattare la figlia (mamma della ragazza) perché in quel momento si trovava all’ospedale di Carate Brianza per sottoporsi a un tampone di controllo.
«Appena riagganciato il telefono mia mamma mi ha subito chiamata – continua la figlia della donna – Era davvero sconvolta, ho dovuto calmarla per capire cosa mi stesse raccontando. Ho immediatamente sospettato che si trattasse di una tentata truffa, ma mi restava comunque il dubbio perché proprio alla stessa ora in cui mia mamma riceveva la telefonata nella quale le chiedevano 10.000 euro, io ho ricevuto parecchie chiamate da un numero sconosciuto alle quali non ho risposto, e ho tenuto davvero che potesse essere l’ospedale che stava cercando di mettersi in contatto con me».
Tentata truffa telefonica a Biassono: la nipote ha rassicurato tutti
A fugare ogni dubbio è stata poi la ragazza, che stando al racconto della truffatrice si sarebbe trovata in ospedale a Niguarda, che ha rassicurato mamma e nonna, dicendo di trovarsi al lavoro, in salute, come ogni giorno.
Tentata truffa telefonica a Biassono: la segnalazione ai carabinieri
Chiarito che si è trattato effettivamente di un tentativo di estorcere soldi all’anziana, la figlia ha chiamato i Carabinieri di Biassono che hanno confermato il tentativo di truffa.
È bene ricordare agli anziani che nessun ospedale, né struttura sanitaria è autorizzata a chiedere soldi al telefono per la cura dei pazienti ricoverati.