La diossina non spaventa a Cesano Maderno, il timore maggiore a tutt’oggi resta quello del cantiere. Rischi per la salute, per la realizzazione di Pedemontana, non ci sono. Questo è quanto emerso nei giorni scorsi nella sede monzese di Arpa Lombardia in occasione dell’incontro del tavolo permanente dei lavori di bonifica della diossina. Presenti il sindaco Gianpiero Bocca, con Alessia Borroni (sindaco di Seveso), Sabato Fusco (direttore generale di Pedemontana) oltre ad altri soggetti istituzionali e associazioni o comitati del territorio. A tutti sono state fornite le prime informazioni sull’esito delle analisi effettuate sulla qualità dell’aria nelle aree interessate dalla bonifica e dei terreni che saranno movimentati.
Pedemontana: lavori di bonifica della diossina, risultati a Cesano Maderno
Per Cesano Maderno i risultati sono rassicuranti. I primi risultati delle analisi del monitoraggio dell’aria nelle 9 aree di “cantiere” hanno rilevato valori di diossine di 1.9 fenogrammi per metro cubo, con un valore della soglia di attenzione che è pari a 150.
«Dalle prime 18 analisi di caratterizzazione dei terreni “in banco” effettuate a Cesano – spiega Gianni Delpero, geologo e presidente di Wwf Lombardia – risultano invece tre superamenti delle concentrazioni soglie di contaminazione in aree oggetto di analisi di rischio con valori, in questo caso, decisamente inferiori alle concentrazioni soglie di rischio».
Approfondimenti di questo tipo saranno poi svolti anche a Seveso. In entrambi i casi l’attività di bonifica sarà poi svolta a partire dal mese di gennaio. Gli esperti, proprio in un incontro pubblico che era stato organizzato a Cesano Maderno, avevano dato rassicurazioni sulla diossina. A spaventare di più è il numero di camion, uno ogni venti minuti, per trasportare la terra.
Pedemontana: lavori di bonifica della diossina, l’analisi di Gianni Delpero (Wwf)
«I risultati dello studio che è stato presentato – spiega – confermano che il rischio (“non elevato e non maggiore di quelli di una persona che vive in qualsiasi altra area a elevato tasso di industrializzazione”) è in questo territorio legato anche alle modalità di esposizione alla diossina: alcune attività più di altre determinano maggiore predisposizione al rischio, specie se prevedono contatto o movimentazione dei terreni, e anche per gli alimenti prodotti in aree dove si sono rilevati significativi livelli di diossina residua, alcuni più di altri, suggerendo l’opportunità di adottare alcune precauzioni al fine di ridurre il rischio di esposizione. La raccomandazione di Arpa, che impone l’accertamento e la quantificazione della presenza di diossine ha consentito di definire ambiti dove le attività di escavazione e di movimentazione dei terreni incrementa i fattori di rischio per aerodispersione. Le operazioni che dovessero essere prospettate dovranno quindi prestare la massima precauzione per prevenirla, ma è indubbio che evitare nuovi scavi nelle aree dove si accerta la presenza di diossina (anche al di sotto delle note soglie normative, relative alla compatibilità con la destinazione d’uso degli ambiti) riduce il rischio di esposizione».