Omicidio Attanasio: a Roma nuovo rinvio del processo, presidio a Monza

Ancora un rinvio per il processo che si dovrebbe aprire a Roma per l’omicidio di Luca Attanasio. A Monza presidio al tribunale.
Monza arengario striscione Luca Attanasio
Monza arengario striscione Luca Attanasio Chiara Pederzoli

Ancora un rinvio, di nuovo per motivi di salute del giudice, per il processo che si dovrebbe aprire a Roma per l’omicidio di Luca Attanasio, l’ambasciatore in Congo, nato e vissuto a Limbiate, e del carabiniere Vittorio Iacovacci, che con l’autista straniero, erano stati uccisi in un agguato il 22 febbraio 2021. 

Omicidio Attanasio: a Roma nuovo rinvio del processo, udienza preliminare fissata il 24 gennaio

L’udienza preliminare, fissata per il 21 dicembre, è stata rinviata al 24 gennaio 2024: imputati per falso e omicidio colposo i due dipendenti del Programma alimentare mondiale (Pam), agenzia dell’Onu, che avevano organizzato la missione africana, durante la quale Attanasio perse la vita. Si tratta di Rocco Leone, all’epoca vicedirettore del Pam in Rd Congo, e Mansour Luguru Rwagaza, la cui posizione è stata stralciata, poiché il funzionario risulta irreperibile.

In particolare i due indagati sono accusati di avere “attestato il falso, al fine di ottenere il permesso dagli uffici locali delDipartimento di sicurezza dell’Onu, indicando nella richiesta di autorizzazione alla missione, al posto dei nominativi dell’ambasciatore Attanasio e del carabiniere Iacovacci – spiegò una nota della Procura – quelli di due dipendenti Pam così da indurre in errore gli uffici in ordine alla reale composizione del convoglio e ciò in quanto non avevano inoltrato la richiesta, come prescritto dai protocolli Onu, almeno 72 ore prima“.

Omicidio Attanasio: a Roma nuovo rinvio del processo, le parole del papa

Una vicenda giudiziaria che si trascina da tre anni con non pochi strascichi. Salvatore Attanasio, papà di Luca, al nuovo rinvio ha commentato: «Confidiamo nella Giustizia e speriamo di poter iniziare questo processo, ovvio che fa male sapere che non solo il Governo si è costituito parte civile, ma nemmeno l’Onu ha deciso di far rinunciare all’immunità per i due funzionari».

Omicidio Attanasio: giovedì presidio davanti al tribunale di Monza

Il 21 dicembre quando era prevista l’udienza a Roma davanti al tribunale di Monza si è radunata una rappresentanza di alcune associazioni che si occupano di cooperazione internazionale come Focsiv, Aoi, Acli e Forumsad.

«Il senso della nostra presenza davanti al Tribunale è per chiedere giustizia per Luca Attanasio e per dire che l’ immunità cancella la verità e solo cercandola possiamo dare un messaggio di speranza nella Giustizia a tutti i cittadini italiani, ma anche per un sostegno della famiglia di Luca – ha detto Ivana Borsotto, Presidente di Focsiv – Luca per noi che ci occupiamo di cooperazione internazionale era un faro, un ambasciatore unico che ha incarcato in sè cosa voglia dire fare cooperazione nell’ambito delle istituzioni estere». 

In realtà la vicenda Attanasio ha visto un primo processo celebrato in Congo la scorsa primavera, con sei imputati (di cui uno tuttora latitante) condannati all’ergastolo come esecutori materiali dell’assalto al convoglio, che costò la vita a Luca Attanasio, a Vittorio Iacovacci e all’autista Mustapha Milambo. In quel caso il governo italiano si era costituito parte civile.