Natale solidale a Monza, Fondazione Tavecchio raccoglie fondi per una nuova pedana: «Libertà di movimento all’agriparco»

È una pedana di mille metri quadrati il regalo che la Fondazione Tavecchio vorrebbe trovare sotto l’albero.
Alessio Tavecchio
Alessio Tavecchio Fabrizio Radaelli

È una pedana di mille metri quadrati il regalo che la Fondazione Tavecchio vorrebbe trovare sotto l’albero. L’obiettivo è quello di raccogliere i 200.000 euro necessari per sostituire la pedana oggi ammalorata che ricopre il terreno dell’agriparco solidale Accolti e Raccolti di via Papini 24, a Monza.

Natale solidale a Monza, Fondazione Tavecchio per una nuova pedana: quella ammalorata è del 2018

La pedana attualmente in uso, realizzata nel 2018 con materiali di recupero, è oggi ammalorata. «Il suo stato a breve non consentirà un accesso in autonomia e sicurezza a tutti coloro che sono in condizione di fragilità», spiegano dall’agriparco. Ogni anno sono circa 5.000 le persone disabili e con difficoltà di movimento che vengono accolte all’agriparco

Natale solidale a Monza, Fondazione Tavecchio per una nuova pedana: ogni listone ha un valore di 200 euro

L’obiettivo di Fondazione Tavecchio, ideatrice del progetto, è di sostituire il prima possibile i mille listoni che ricoprono il triangolo della pedana, tra l’orto e il vigneto. Ogni listone ha un valore di 200 euro.

«La nostra campagna di Natale di quest’anno ha questo obiettivo ambizioso: regalare la libertà di movimento a tante persone disabili, che potranno servirsi in autonomia e senza ostacoli della pedana dell’agriparco solidale, usufruendo di tutti i servizi formativi, ludici e didattici», continuano da via Papini.

È possibile sostenere questo progetto donando direttamente dal sito alessio.org/natale-solidale-2023. Al momento la raccolta fondi ha quasi raggiunto il 39% del totale che ammonta a 200.000 euro.

L'autore

Nata nell’anno dei due presidenti e dei tre papi. Scrivo per il Cittadino dal 2009, prima solo per l’edizione cartacea poi per la tv e il sito per cui realizzo anche servizi video. Mi occupo di chiesa locale, cronaca, volontariato, terzo settore, carcere. Con l’associazione Carcere Aperto nel 2011 ho realizzato insieme al fotografo Antonio Pistillo la mostra “Guardami”, dove abbiamo raccontato le storie dei detenuti della casa circondariale di Monza.