Limbiate, ok di Milano alla riqualificazione della tramvia (ma ci sono i primi dubbi)

I pendolari critici: "E’ stato deciso di non dar corso alla riattivazione del servizio tranviario sulla linea esistente, lasciando gli utenti, per anni, in balìa dei ritardi e nel traffico della Comasina"
Il tram e la fermata in centro a Limbiate

Più che la storia di un tram, sembra di vedere una corsa sulle montagne russe. Solo il 3 dicembre scorso la giunta di Milano aveva approvato il progetto definitivo per la riqualificazione della tratta Milano-Limbiate, ma in settimana sono già emersi i primi dubbi, di cui si sono fatti portavoce gli attivisti del comitato “Salviamo il tram della comasina Milano – Limbiate”.

Limbiate, il comitato pendolari: “Inizio lavori nel 2024? Improbabile”

«E’ stato deciso di non dar corso alla riattivazione del servizio tranviario sulla linea esistente, lasciando gli utenti, per anni, in balìa dei ritardi e nel traffico della Comasina. Una bella “doccia fredda”, dopo che avevamo dato per scontato che si procedesse al ripristino del tram. Ciò è confermato dal fatto che sembrerebbe che, con la prossima settimana, inizi la dismissione del deposito di Varedo che è stato tenuto attivo fino ad ora proprio in vista della riattivazione del servizio tranviario. Ci è stato detto che Atm ha presentato lo studio per la riattivazione del servizio tra Milano e Varedo ma nessuno ci ha mostrato questo documento che ci piacerebbe vedere. Quindi, in base alle solite “voci di corridoio”, il tutto verrebbe giustificato dal fatto che, siccome si intende procedere velocemente con il nuovo progetto, i lavori potrebbero cominciare entro la fine del 2024, una data improbabile».

Limbiate: costo di 179 milioni, cifra più alta del preventivato

Innanzitutto il capoluogo ha previsto un costo complessivo di 179 milioni, una cifra molto superiore a quella preventivata, ma che i costi sarebbero lievitati si sapeva già da questa estate. Il caro delle materie prime dovuto all’inflazione che colpisce tutti i beni ha provocato un aumento di 26 milioni di euro rispetto alla cifra già finanziata dal Ministero delle infrastrutture e da altri partner. Resta comunque comprensibile il sospetto e il disagio dei pendolari, che hanno atteso fino a settembre una soluzione politica al problema di sicurezza sollevato quest’estate, soluzione mai arrivata.

Pendolari su bus sostituitivi tra tanti disagi

Ora i circa tremila viaggiatori sparsi tra Limbiate Cormano, Paderno, Senago, Varedo, stanno viaggiando sugli autobus sostitutivi, e segnalano ogni settimana ritardi e disagi; in più il tram rappresentava un’alternativa sostenibile senza contribuire al traffico quotidiano. L’assessore milanese ai trasporti Censi ha commentato così l’approvazione del progetto definitivo «Quello approvato è un atto molto importante per poter velocizzare al massimo le procedure della gara d’appalto, nel momento in cui si troverà la copertura degli extra costi. Questa modalità è stata concordata con i sindaci della tratta, con cui abbiamo avviato un proficuo dialogo e unito le forze per chiedere i finanziamenti per un’opera attesa da molti anni. Chiediamo ora al Governo di individuare presto le risorse per un’opera essenziale: se arrivassero i fondi, saremmo in grado di aggiudicare la gara già nel 2023 e immaginare la partenza dei lavori nel 2024».

La Lega vuole il ripristino almeno fino a Varedo

Intanto la Lega continua a insistere per convocare un tavolo tecnico che possa decidere le modalità di ripristino della linea almeno da Varedo, escludendo quindi per il momento Limbiate dove devono avvenire i lavori più pressanti. Dopo questa notizia molto attesa, che sembrava ridare speranza, dalle fonti interne al gruppo degli attivisti però arriva la notizia che martedì prossimo verranno dismesse le motrici sulla linea e che gli operai pronti a lavorare per rimetterla in funzione verranno destinati ad altri cantieri. Da qui la rabbia dei pendolari ha portato a diverse mail di chiarimento mandate al sindaco Giuseppe Sala. Probabilmente la situazione evolverà nei prossimi giorni quando arriveranno le risposte dalla giunta milanese. Sperando che si tratti di manovre già previste, questa notizia circolata nei gruppi pendolari non può che creare nuovamente sfiducia dopo le timide buone notizie di queste settimane. Il tutto è comprensibile, anche perché, in ogni caso, se dal Pnrr non arriveranno i fatidici 26 milioni per colmare la differenza.