Limbiate, velocità del tram ridotta fino a 5 all’ora: pendolari esasperati

Tram di Limbiate, nei punti più critici i tecnici hanno imposto una velocità massima molto bassa ai mezzi e questo sta comportando ritardi e disservizi
Il tram e la fermata in centro a Limbiate

Il rientro al lavoro nel mese di settembre potrebbe farsi problematico per i pendolari della metrotramvia che da Limbiate porta alla Comasina. Dopo il panico suscitato quest’estate dalla notizia che forse si sarebbe stati costretti a sospendere il servizio proprio perché per riparare i tratti danneggiati sarebbero occorsi lavori troppo costosi, adesso si patiscono i rallentamenti. Sì perché nei punti più critici i tecnici hanno imposto una velocità massima molto bassa ai mezzi e questo sta comportando ritardi e disservizi, perciò i nuovi orari previsti per settembre iniziano a non sembrare molto affidabili, anche perché quelli delle ultime settimane non sono stati sempre rispettati.

Tram, il gruppo dei pendolari ha registrato ritardi fino a 55 minuti

Durante tutta la settimana di agosto i pendolari del gruppo “Salviamo il tram della comasina Milano – Limbiate” hanno registrato ritardi anche fino a 55 minuti e corse che sono passate prima o dopo l’orario indicato, questo perché i ritardi hanno per forza di cose condizionato a catena i viaggi previsti per tutto il giorno. Il Comitato ATM Pubblica ha notato che ora il tram ha ridotto di molto la sua velocità media, arrivando a viaggiare a 12 km orari, contro le prestazioni degli scorsi decenni che lo vedevano anche arrivare ai venti. anche la frequenza delle corse previste sembrerebbe essere diminuita e non di poco: se prima bisognava aspettare fino a 20 minuti perché arrivasse il tram, ora il freccia arancio passerà ogni trentacinque. Nei tratti che creano problemi, infatti, la velocità deve scendere per forza fino a 5 km all’ora, aumentando di molto i tempi di percorrenza.

Futuro della metrotranvia, il consigliere regionale Ponti incalza la Regione

Nel frattempo la politica sembra ferma, dopo gli incontri che si sono tenuti a fine luglio per cercare una soluzione condivisa per tenere in vita la tratta. Secondo l’assessore regionale ai trasporti Terzi non ci sarebbero le giustificazioni necessarie per chiudere la tratta, ma il consigliere regionale Gigi Ponti ha diffuso un comunicato in cui incalza «Prendo atto delle affermazioni dell’assessore Terzi ma mi chiedo cosa sta facendo la Regione per tenere aperta la metrotramvia, visto il ruolo centrale nella gestione del trasporto pubblico. Sappiamo bene – continua Ponti – che per tenerla aperta servono finanziamenti cospicui. E allora chiedo: quanto pensa di investire oggi la Regione?». Del resto Regione Lombardia sta premendo per un intervento statale perché da sola non è in grado di farsi carico dei costi e soprattutto del loro aumento vista l’inflazione degli ultimi mesi.

Ponti: “Ho chiesto una audizione urgente in commissione trasporti”

«Se la Brianza – continua il consigliere – e la città metropolitana accettano che si apra la divisione e il gioco dello scaricabarile tra Comune di Milano e Regine abbiamo perso tutti. Bisogna aprire un tavolo al più presto per trovare una soluzione condivisa al problema e per questo ho chiesto un’audizione urgente in commissione trasporti con tutti gli attori coinvolti». Come già detto, di tavoli condivisi ce ne sono già stati negli ultimi mesi, ma sembra sempre di tornare al punto di partenza: forse ci sarà una proroga ma i milioni necessari vanno comunque trovati e più passa il tempo più le prospettive possono farsi cupe. Si attendere quindi un nuovo incontro con tutte le parti coinvolte inclusi i sindaci dei territori attraversati dalla tramvia, in primis, ovviamente, Limbiate, sperando che non si tratti di un’ulteriore occasione di divisione, perché nel frattempo il tram sui binari scorre troppo lentamente.