Letizia Moratti: «In Forza Italia i valori del Ppe. Infrastrutture e metro priorità per la Brianza»

L'intervista a Letizia Moratti, dopo il ritorno in Forza Italia. Le prospettive, la politica europea, le priorità per il territorio.
Monza Forza Italia
Monza Forza Italia

Il ritorno in Forza Italia di Letizia Moratti, come presidente della Consulta nazionale del partito, ha ricevuto nella giornata di lunedì 16 ottobre l’approvazione per acclamazione da parte dell’assemblea regionale di Italia Migliore. La lista civica era stata creata proprio dall’ex vicepresidente della giunta lombarda e sindaco di Milano alla vigilia del voto regionale del 2023 e conta attualmente quattro consiglieri al Pirellone (tra cui la monzese Martina Sassoli), che, sempre secondo le decisioni dell’assemblea, confluiranno ora in un gruppo unico con gli esponenti forzisti, denominato “Forza Italia Ppe – Italia Migliore”

Letizia Moratti: le prospettive di Forza Italia

Dottoressa Moratti, da cosa nasce questa decisione e quali sono le prospettive politiche di Forza Italia? 
«Io mi trovo da sempre nei valori del Partito Popolare Europeo, un partito che mette al centro la persona, valorizza la sussidiarietà e il libero mercato ma con un’attenzione al sociale. C’è poi attenzione all’ambiente ma anche agli impatti sociali ed economici delle politiche di sostenibilità. In Italia l’unico partito aderente al Ppe è Forza Italia, quindi la mia decisione è strettamente collegata alla condivisione dei valori di fondo del popolarismo europeo. L’auspicio è che Forza Italia possa tornare a essere il perno di un’Italia moderata e di centrodestra che, oggi, non trova rappresentanza. Ci sono stati tanti tentativi da parte di piccole formazioni che, però, non hanno dato i frutti sperati». 

Letizia Moratti: le elezioni europee

Sarà candidata alle prossime consultazioni europee dunque? 
«Sgombro il campo subito da queste indiscrezioni: io non sono candidata alle elezioni europee e non è questo il motivo della mia scelta. In Forza Italia ho visto, sia da parte del coordinatore regionale lombardo, sia da parte del segretario nazionale, la volontà di un forte rilancio dopo un periodo difficile e di dolore per la scomparsa del fondatore, Silvio Berlusconi. Negli ultimi appuntamenti l’entusiasmo non è mancato: a Monza, lo scorso fine settimana, c’erano un migliaio di amministratori locali. Quest’ultimo è un segnale importante di vicinanza ai territori: l’ascolto da parte dei vertici per le tematiche locali da risposte a quanti con gli anni si erano magari allontanati perché percepivano una distanza del partito dal territorio. Questo in effetti era anche un po’ il tema della mia lista civica e quindi anche il mio orizzonte». 

Letizia Moratti: il territorio e le priorità

A proposito di territori, a Monza lei ha ricevuto un’accoglienza straordinaria da parte dei giovani del movimento. Proprio a Monza c’è questa partita delle elezioni suppletive che vedono in campo Adriano Galliani, qual è la sua sensazione? 
«Ogni elezione va presa con grande prudenza ed è sicuramente quello che Galliani sta facendo. Mi auguro che vi sia la più ampia affluenza possibile al voto. Per quanto riguarda Galliani, lui è persona del territorio, e questo è molto importante. Lui conosce il territorio e conosce le sue criticità, che sono diverse: ci sono temi che riguardano le infrastrutture, che ancora non sono completate, come la M1 o la M5 e questo crea sulla Brianza una pressione notevole che dovrebbe essere alleggerita dal trasporto pubblico. Poi c’è la necessità di valorizzare ulteriormente gioielli come Villa Reale e Autodromo. Credo che Galliani possa rappresentare autorevolmente queste istanze a livello nazionale». 

Il tema delle linee metropolitane riguarda anche il prolungamento della M2 verso Vimercate, recentemente anche il presidente di sede di Assolombarda, Giovanni Caimi, si è espresso pubblicamente su questo punto, auspicandone la realizzazione. Cosa ne pensa? 
«Indubbiamente concordo con il presidente Caimi. Penso che questa debba essere una battaglia da condurre. Occorre anche che Milano si renda conto di essere sì il punto nevralgico della Lombardia ma anche che la Lombardia non può essere Milano-centrica: vanno valorizzate in ottica sistemica tutte le province e Monza è tra le più importanti».