La senatrice a vita Liliana Segre, 91 anni, sopravvissuta all’Olocausto, da sabato 28 maggio, è cittadina onoraria di Seregno. Lo ha deliberato il consiglio comunale all’unanimità dei presenti, che si è riunito in una sede insolita. All’aperto, sotto il colonnato di un’ala dell’istituto Primo Levi di via Briantina, dove la Segre era già stata ospite nel 1993. Tra il pubblico anche una delegazione di studenti di alcuni istituti superiori locali: Bassi, Candia, Levi, Parini e Pertini: Kevin D’Amico, Manuel Bonaci, Martino Casati e Martina Pozzossere, i quali hanno letto un pensiero o un brano in chiave di memoria che non deve appassire nel tempo, ma soprattutto che l’indifferenza e l’apatia non prevalgano mai, e che il ricordo di certi avvenimenti che hanno segnato la storia sia sempre vivo in tutti.
Segre cittadina onoraria: “Un testimone di umanità”
Sono intervenuti anche i consiglieri comunali Aurelio Tagliabue del Pd che ha richiamato a considerare il valore di parole come razzismo, violenza, intolleranza, ma anche ad essere degni di una concittadina illustre come la Segre. Veronica Sala di Scelgo Seregno, ha posto a “non essere indifferenti di fronte ai bisogni delle persone e delle disuguaglianze”. L’assessore Giuseppe Borgonovo ha richiamato ai valori della Resistenza e alle sofferenze patite dalla senatrice Segre in tenera età e quelle di milioni di persone nei campi di sterminio. Il sindaco Alberto Rossi ha richiamato all’attenzione di tutti la storia della senatrice che continua ad essere un testimone di umanità, la cui memoria si trova a dover fare i conti spesso con ancora tanta ignoranza e superficialità.
Segre cittadina onoraria: il massaggio della senatrice
Ha poi citato alcuni pensieri espressi dalla Segre come quella della bimba nel campo di concentramento di Terezin che aveva disegnato una farfalla gialla in volo sopra un filo spinato. Nel messaggio che la Segre ha inviato all’amministrazione comunale in occasione del conferimento della cittadinanza onoraria, ha scritto tra l’altro: “la fiducia che i valori di giustizia, di libertà, di eguaglianza fra le persone e di pace fra le nazioni divengano ogni giorno di più patrimonio della nostra comunità, alla quale colgo l’occasione per augurare un futuro di prosperità e di progresso morale e civile”.