«Felice Cappellini è tornato nella sua Meda». Con queste parole intrise di commozione il sindaco di Meda, Luca Santambrogio, ha chiuso la cerimonia di posa della pietra d’inciampo in memoria del medese, classe 1920, in piazza della Repubblica venerdì 26 gennaio alla presenza degli studenti delle scuole, dei rappresentanti delle associazioni combattentistiche e di volontariato, delle autorità militari e civili della città.
Particolarmente significativa ed emozionante è stata la presenza delle cugine di Felice Cappellini che venne catturato dalla Wehrmacht il 10 settembre 1943 a Zara (Croazia) e internato negli Stalag VI/c (Fullen) e VI/d (Dortmund). Il deportato medese morì a Luedenscheid il il 25 novembre 1943 e oggi riposa nel cimitero militare italiano d’onore a Francoforte sul Meno.
Giorno della Memoria 2024: Meda celebra Felice Cappellini, il Comitato Pietre d’Inciampo
La vicenda umana di Felice Cappellini è stata ricordata dal professor Francesco Mandarano che fa parte del Comitato Pietre d’Inciampo e che si occupa con grande impegno di riportare alla luce la memoria dei militari italiani internati nei campi di concentramento nazisti dopo il 1943.
Mandarano, al termine del suo intervento, ha esortato i bambini e i ragazzi delle scuole presenti a «ricordare e a raccontare».
Prima della posa della pietra d’inciampo, la sesta nella città di Meda, gli studenti delle scuole hanno preso parola per esporre alcune riflessioni sulla Giornata della Memoria e sul significato più profondo di questa ricorrenza. Pensieri, poesie, frasi colme di speranza per il futuro, ma anche un impegno a non dimenticare il passato per non commettere gli stessi errori: dalle giovani generazioni è giunta una testimonianza importante di commemorazione nel ricordo di chi, in prima persona, ha vissuto la deportazione.
Giorno della Memoria 2024: Meda celebra Felice Cappellini, medaglia d’onore anche per Pierino Visconti
Il Comune di Meda è tra le amministrazioni presenti in Prefettura nel pomeriggio di venerdì 26 gennaio per il conferimento della medaglia d’onore alla memoria di un altro cittadino medese deportato, Pierino Visconti.