Sono stati 515 gli spettatori, fra studenti e professori di 8 istituti secondari del territorio (principalmente seconde e terze medie, più alcune prime superiori), presenti venerdì 1 dicembre al Binario 7 di Monza per lo spettacolo “Matilde e il tram per San Vittore” organizzato dal Comitato per le Pietre d’Inciampo di Monza e Brianza con la Provincia MB nell’ambito delle iniziative di sensibilizzazione sulle tematiche della memoria e del ricordo.
Memoria: otto scuole e più di 500 spettatori a teatro, lo spettacolo “Matilde e il tram per San Vittore”
“Matilde e il tram per San Vittore” è uno spettacolo tratto dal libro “Dalla fabbrica ai lager” di Giuseppe Valota, ex presidente dell’Aned di Sesto San Giovanni e Monza recentemente scomparso, portato in scena dalla compagnia Teatro della Cooperativa con la regia di Renato Sarti. Un evento promosso dalle sezioni locali di Cgil, Cisl e Uil e dalle associazioni Aned, Anpi e Senza confini.
Un salto nel tempo nella Brianza del 1943, nel mezzo degli scioperi e in un’Europa segnata da anni di guerre e di deportazioni, stanca dell’occupazione nazista e desiderosa di riscatto.
Memoria: otto scuole e più di 500 spettatori a teatro, il presidente della Provincia
Il presidente della Provincia di Monza e della Brianza, Luca Santambrogio, commenta: «Questa iniziativa si inserisce in un lungo percorso di eventi organizzati da Provincia MB in collaborazione con il Comitato per le Pietre d’Inciampo, pensati per affrontare con i nostri giovani i difficili temi delle discriminazioni, persecuzioni e deportazioni che, purtroppo, fin troppo spesso ricorrono nella storia dell’uomo, anche in quella contemporanea. La mia generazione e quella dei miei figli hanno avuto la grandissima fortuna di essere nate in un periodo di pace, democrazia e libertà di espressione inusuali nella storia dell’umanità. È importante alimentare la consapevolezza di questa fortuna e dell’importanza di combattere ogni forma di oppressione: iniziative come queste sono il primo passo per assicurare che gli errori – e gli orrori – del passato restino qualcosa che leggiamo solo sui libri di storia».
Memoria: otto scuole e più di 500 spettatori a teatro, il presidente del Comitato Pietre d’inciampo
Fabio Lopez, presidente del Comitato Pietre di Inciampo di Monza e Brianza, aggiunge: «I nonni o i bisnonni dei ragazzi delle nostre scuole non furono eroi, nel senso proprio che queste generazioni hanno del concetto di “eroe”; ma quando la dittatura fascista ebbe loro sottratto il pane, trascinato il Paese nel baratro della guerra, tra bombardamenti continui, rovine e morti, si erano opposti: incrociarono le braccia e sfidarono il regime che bandiva ogni libertà di espressione e sciopero. Quei moti vennero repressi pesantemente nel ’43, molti fra loro furono arrestati e deportati in Germania nel ’44 e sterminati nei lager. Attraverso le voci delle donne, mogli e madri, Renato Sarti ci riporta ad un dramma di casa nostra, che si proietta tragicamente nell’oggi delle nuove guerre. Fare memoria permanente su queste vicende significa parlare dell’attuale guardando al futuro, affinché le ragazze e i ragazzi possano avere sempre davanti il faro della consapevolezza fra bene e male, fra dittatura e democrazia; comprendano la necessità vitale di difendere ad ogni costo le conquiste libertarie nella Repubblica parlamentare in una Europa unita, senza confini, in pace».
Il Comitato Pietre d’inciampo ha recentemente consegnato ai Comuni le pietre che saranno posate nel giorno della Memoria 2024 in memoria di quanti sono stati deportati e sono morti lontano dalle loro case.