In Brianza mancano non solo i medici di base, ma anche i posti letto negli ospedali: lo affermano gli esponenti del Pd che in un comunicato elencano quelle che considerano le criticità del documento strategico 2024-2026, fondamentale per pianificare l’offerta sanitaria territoriale, elaborato dall’Asst Brianza che comprende gli ospedali di Desio, Vimercate, Carate e Seregno ma gestisce anche i servizi territoriali dell’intera provincia.
Sanità, l’allarme rosso: chi ha firmato la lettera
Gli amministratori locali andrebbero coinvolti maggiormente nella stesura dei piani di sviluppo, scrivono il consigliere regionale Gigi Ponti, il segretario provinciale Lorenzo Sala, il capogruppo provinciale Vincenzo Di Paolo, il responsabile welfare Ivan Rota e i sindaci di Monza, Cavenago, Cesano , Vimercate, Triuggio, Ronco Briantino, Bellusco, Sulbiate, Verano, Lesmo, Villasanta, Albiate, Usmate Velate, Ceriano Laghetto, Nova, Cornate d’Adda, Seregno, Agrate e Burago che mettono in fila quelle che considerano «lacune rilevanti».
Sanità, l’allarme rosso: la carenza di posti letto in numeri
L’offerta ospedaliera sul territorio, incalzano, sarebbe insufficiente in quanto, dati alla mano, circa la metà dei brianzoli ricoverati si rivolge a strutture di altre province: «Questo – scrivono i democratici – per noi è preoccupante perché crea un obbligo di mobilità sanitaria per molti cittadini, in particolare i più fragili».
Gli spostamenti sarebbero dettati da un numero di letti in rapporto alla popolazione «ben al di sotto» del limite fissato dalla legge in quanto «risulterebbe una carenza di 1.200 posti per acuti e di circa 500 di day hospital e sub acuti».
Sanità, l’allarme rosso: quali strategie su Carate e Desio, fondi Pnrr e servizi specializzati
Mancherebbe, inoltre, una strategia per risolvere i «problemi strutturali dei presidi di Carate e Desio» dato che «l’unica proposta sembra quella di far spostare i pazienti verso poli ospedalieri specializzati per patologia» e la situazione potrebbe appesantirsi con l’avvio della ristrutturazione del presidio di Seregno. Il Pd punta, inoltre, il dito contro il «grave ritardo» nell’impiego dei fondi del Pnrr per l’apertura delle case di comunità e nella realizzazione del nuovo pronto soccorso di Desio che non sarà operativo prima della fine del 2028: denuncia, inoltre, la mancanza di un «progetto serio e sicuro» per il potenziamento di quello di Carate.
Meriterebbe maggiore attenzione, prosegue, il tema della salute mentale e in particolare la neuropsichiatria infantile: «Servono più risorse – precisano i democratici – un riordino organizzavo tra le varie strutture e i presidi territoriali e un’implementazione della rete con gli enti locali per la gestione di questa fragilità che coinvolge sempre più famiglie».
Sanità, l’allarme rosso: carenza di personale e medici di base
Il Pd apre, poi, il capitolo della carenza di personale e si domanda come i medici di base, del tutto insufficienti, saranno coinvolti nel funzionamento delle case di comunità e sostenuti «nell’alleggerimento della burocrazia che riduce loro la disponibilità di tempo» per le visite. La vita per i camici bianchi non sarebbe migliore all’interno degli ospedali in quanto «il blocco delle assunzioni, il mancato incremento degli stipendi e condizioni di lavoro inaccettabili» renderebbero tutt’altro che attrattiva la professione: «Riteniamo – incalzano i firmatari del testo – che occorra un deciso intervento» della Regione sia con provvedimenti propri sia con pressioni sul Governo. Nel piano strategico dell’Asst, commentano gli esponenti del Pd, non ci sarebbero «dettagli concreti» tra cui i riferimenti agli stanziamenti, alle modalità di realizzazione degli interventi, alle risorse strutturali e al personale per attuarli. «Chiediamo a ogni livello un cambio di passo affinché il diritto alla salute sia concretamente diffuso e applicato».