Il 25 settembre ci sarà anche Paolo Piffer. Il consigliere monzese di Civicamente, protagonista del ballottaggio a Monza per la scelta di apparentarsi col sindaco uscente Dario Allevi, poi sconfitto, alle elezioni politiche corre con la lista Referendum e Democrazia con Cappato del monzese Marco Cappato.
Elezioni: Piffer con la lista Referendum e Democrazia con Cappato
Partendo dalla mobilitazione dell’estate 2021, che in poche settimana aveva consentito la raccolta di quasi un milione di firme online, “la lista Referendum e Democrazia intende continuare a operare per rimuovere gli irragionevoli ostacoli frapposti dalla Repubblica Italiana al pieno esercizio dei diritti civili e politici delle persone e della loro partecipazione alla vita istituzionale del Paese”, si legge in una nota ufficiale che annuncia la candidatura.
La lista Referendum e Democrazia con Cappato in queste ore è impegnata nella raccolta delle firme digitali in tutti i collegi di Senato, Camera e nella circoscrizione Europa.
Elezioni, Piffer: “Mi candido perché la rivoluzione digitale sia davvero tale”
“Ho seguito ogni passaggio dalla nascita della Lista ad oggi – commenta Paolo Piffer – Partecipo sempre con molto entusiasmo alle battaglie di Marco Cappato e anche questa volta non ho esitato nel dare il mio modesto contributo offrendo la disponibilità alla candidatura. Mi candido per la democrazia, per i diritti e per l’uguaglianza, perché la rivoluzione digitale sia davvero tale e perché la politica non rimanga una fortezza inaccessibile. L’impresa è ambiziosa ma ci sono abituato. Senza questo progetto, per me, il 25 settembre sarebbe stato davvero difficile scegliere, forse impossibile”.
Elezioni, Cappato: “Firmate per la nostra lista”
Candidato anche Massimo Cappato: “Chiediamo a tutti, e ai monzesi in particolare, di regalarsi un gesto di democrazia e legalità firmando urgentemente online per la nostra lista. Se il gioco nasce truccato, non c’è da stupirsi se il dibattito politico si riduce a becera demagogia condita da insulti reciproci, lontano dai diritti e dai problemi di tutti. Non saranno i bonus o le finte riduzioni delle tasse a salvarci, se i partiti per primi non rispettano nemmeno le regole più elementari della democrazia”.