Arcore: la dottoressa lascia l’incarico dopo una sola settimana, “alcuni assistiti incivili”

Ad Arcore dopo solo sette giorni di servizio la dottoressa Sabrina Licata rassegna le proprie dimissioni a causa dell’inciviltà di alcuni assistiti.

Dopo solo sette giorni di servizio una dottoressa rassegna le proprie dimissioni a causa dell’inciviltà di alcuni assistiti. Soltanto una settimana fa la questione dei medici di base ad Arcore sembrava sulla buona strada per volgere al termine, con la realizzazione di nuovi ambulatori e l’arrivo di una dottoressa in sostituzione del pensionamento dottor Campari. Era entrata in servizio il 3 ottobre, inserita all’interno dello studio medico di via Varisco a Bernate, creato in fretta e messo a disposizione dal Comune proprio per facilitare l’operatività e la capillarità del servizio della nuova arrivata.

Arcore, “assistiti incivili” la dottoressa lascia: cosa è successo

Benché le condizioni precarie della neonata struttura avessero messo duramente alla prova il suo insediamento, l’episodio che ha condotto la dottoressa a rassegnare le dimissioni fa riferimento al comportamento di assistiti esasperati che l’avrebbero aggredita verbalmente, richiedendo l’intervento delle forze dell’ordine per placare la situazione. La dottoressa, dopo questo episodio, aveva annunciato un’assenza, una fuga di notizie trapelate sui social network ha diffuso l’informazione delle dimissioni ancor prima del comunicato ufficiale del Comune.

Arcore, “assistiti incivili” la dottoressa lascia: amministrazione indignata

L’amministrazione si dichiara indignata dall’accaduto, in quanto sia inconcepibile come l’“essere esasperati” dei pazienti sulla situazione medici si tramuti nell’implementare il problema stesso. Provvedimenti in merito all’accaduto saranno presi e i cittadini responsabili del fatto saranno chiamati a dover rispondere delle proprie azioni. Il problema medici che tanto scuote i cittadini di Arcore non è tuttavia da considerarsi un problema isolato, ma una carenza a livello regionale risultato di anni di test ingresso e facoltà a numero chiuso che stanno mettendo in ginocchio il sistema e provocando rappresaglie in molti comuni della provincia.